Ecco come cercare la donna dei sogni senza troppa fatica. Basta sognarla farne un identikit e prima o poi comparirà. L'ho sempre detto che avrei dovuto imparare a disegnare meglio...
http://thegirlofmydreams.co.uk/story.html
Sunday, October 12, 2008
Friday, October 10, 2008
C'è luce da quelle parti?
Send a heartbeat to
The void that cries through you
Relive the pictures that have come to pass
For now we stand alone
The world is lost and blown
And we are flesh and blood disintegrate
With no more to hate
...
Time has stopped before us
The sky cannot ignore us
No one can separate us
For we are all that is left
The echo bounces off me
The shadow lost beside me
There's no more need to pretend
Cause now I can begin again
Is it bright where you are
Have the people changed
Does it make you happy you're so strange
And in your darkest hour
I hold secrets flame
We can watch the world devoured in its pain
The void that cries through you
Relive the pictures that have come to pass
For now we stand alone
The world is lost and blown
And we are flesh and blood disintegrate
With no more to hate
...
Time has stopped before us
The sky cannot ignore us
No one can separate us
For we are all that is left
The echo bounces off me
The shadow lost beside me
There's no more need to pretend
Cause now I can begin again
Is it bright where you are
Have the people changed
Does it make you happy you're so strange
And in your darkest hour
I hold secrets flame
We can watch the world devoured in its pain
Saturday, September 20, 2008
Friday, August 29, 2008
Saturday, June 28, 2008
Blue Eyes
Don't believe what you hear
Don't believe what you see
If you just close your eyes
You can feel the enemy
When I first met you girl
You had fire in your soul
What happened your face
Of melting in snow?
Now it looks like this!
Don't believe what you see
If you just close your eyes
You can feel the enemy
When I first met you girl
You had fire in your soul
What happened your face
Of melting in snow?
Now it looks like this!
Friday, June 06, 2008
No more
I know if destiny’s kind,
I’ve got the rest of my mind.
But my heart,
it don’t beat,
it don’t beat the way it used to.
And my eyes,
they don’t see you no more.
I’ve got the rest of my mind.
But my heart,
it don’t beat,
it don’t beat the way it used to.
And my eyes,
they don’t see you no more.
Thursday, June 05, 2008
Why...
Well I guess you left me
with some feathers in my hand
Did it make it any easier
to leave me where I stand?
I guess there might not be too many
who would stand beside you now
Where'd you come from? Where am I going?
Why'd you leave me
'till I'm only good for...
Waiting for you...
with some feathers in my hand
Did it make it any easier
to leave me where I stand?
I guess there might not be too many
who would stand beside you now
Where'd you come from? Where am I going?
Why'd you leave me
'till I'm only good for...
Waiting for you...
Wednesday, June 04, 2008
Missing P
...I lost two cities, lovely ones. And, vaster,
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn't a disaster.
--Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan't have lied. It's evident
the art of losing's not too hard to master
though it may look like (Write it!) like disaster.
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn't a disaster.
--Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan't have lied. It's evident
the art of losing's not too hard to master
though it may look like (Write it!) like disaster.
Sunday, June 01, 2008
Saturday, May 24, 2008
Friday, May 23, 2008
Inaspettatamente... teatro!
Ecco un altro video fantastico! Una pubblicità virale per promuovere la stagione teatrale in collaborazione con Lastminute.
"Quando è stata l'ultima volta che siete andati a teatro?"
"Quando è stata l'ultima volta che siete andati a teatro?"
Sunday, April 20, 2008
Scusate vado di fretta!
E' parecchio che non scrivo qui. Devo riprendere. Lo farò a breve. Nel frattempo una canzone veloce veloce. ^__^
Sunday, April 06, 2008
Thursday, April 03, 2008
Tutto sfugge
I pensieri viaggiano più veloci delle parole. Penso continuamente: quando cammino per andare al supermercato a fare la spesa, quando guido il motorino in mezzo al traffico, quando corro nel parco ascoltando la musica del mio ipod, quando prendo caffè latte e cereali la mattina ancora mezzo assonnato, quando chiudo la macchina prima di rientrare a casa. Quanti momenti ci sono in una giornata? Beh, in tutti quei momenti penso, rifletto ininterrottamente… alla mia vita, al mio lavoro, ai miei amici, ai miei sentimenti, a tutto quello che mi passa per la testa. E quando mi capita qualche pensiero che mi piace particolarmente vorrei metterlo subito per iscritto.
“Iscritto”… che bella parola! Mi dico: quando torno a casa, trovo un momento e scrivo subito tutto. Certo, salvo che poi quando mi ritrovo con la penna in mano davanti al foglio… tutto è svanito. Faccio uno sforzo, cerco di ricordare i passaggi, le considerazioni e infine le parole, ma… niente. Ormai non sono più le stesse. È come se il loro suono si fosse modificato nel tempo e fossero state autentiche solamente in quel momento. Passato quel preciso istante, hanno perso tutto il loro incanto e tutto il fascino che mi aveva catturato.
A volte mi capita di non trovare le parole appropriate per esprimere sensazioni, scelte, stati d’animo. Intuisco perfettamente quello che sento, distintamente, però non riesco a tradurre in parole quel particolare miscuglio di impulsi nervosi e flussi sanguigni, che danno vita alle nostre passioni, ai nostri desideri, alle nostre emozioni.
È frustrante! Anche perché capita anche in momenti importanti… anzi soprattutto in quei momenti. Proprio quando avresti bisogno delle parole giuste per esprimere quello che hai dentro. Le stesse parole che un attimo prima avevi pensato con tanta naturalezza, come se ti appartenessero da anni, come se fossero tue da sempre. E un attimo dopo… puff… sei in mezzo al circuito con le macchine che sfrecciano e la tua che si è improvvisamente spenta e non riparte neanche con la spinta.
Non mi è mai capitato di scrivere diari o roba simile. O meglio, confesso che un paio di volte ci avevo anche provato, ma senza voglia, né una vera esigenza. Era più una curiosità di vedere che cosa ne sarebbe venuto fuori (chiaramente il quaderno dei segretucci di quand’ero bambino neanche lo calcolo, ma neanche quello ha avuto molto seguito). In questi ultimi giorni sento improvvisamente il bisogno di scrivere, scrivere, scrivere. Di trovare, nelle parole che scrivo, “il coltello con cui possa frugarmi dentro”. Sento il bisogno di fissare tutte quelle sensazioni che sembrano continuamente sfuggirmi e che vedo ricomparire per pochi istanti in una storia, in un libro, in un’immagine, in un film, in una canzone, in un video, in una poesia.
La memoria è sfuggente. Sento il bisogno di una protesi per la memoria. Dei piccoli chiodi che possano tenere insieme il patchwork. Vorrei ricordare tutto… quello che leggo, che scrivo, quello che vedo, che sento, le parole, i suoni, i volti. Tutto mi sfugge. Ma non mi accontento delle parole...
Non mi accontento più di un viaggio immaginario. Non si può guarire solo con le parole. Ammalarsi sì. Probabilmente non è molto difficile. Ma consolare? Far rivivere? Per questo occorre vedere degli occhi di fronte a sé, toccare delle labbra, delle mani, un corpo che si ribella e strepita contro le tue idee infantili di astrattezza “pura”. Cosa c’è di puro?
“Iscritto”… che bella parola! Mi dico: quando torno a casa, trovo un momento e scrivo subito tutto. Certo, salvo che poi quando mi ritrovo con la penna in mano davanti al foglio… tutto è svanito. Faccio uno sforzo, cerco di ricordare i passaggi, le considerazioni e infine le parole, ma… niente. Ormai non sono più le stesse. È come se il loro suono si fosse modificato nel tempo e fossero state autentiche solamente in quel momento. Passato quel preciso istante, hanno perso tutto il loro incanto e tutto il fascino che mi aveva catturato.
A volte mi capita di non trovare le parole appropriate per esprimere sensazioni, scelte, stati d’animo. Intuisco perfettamente quello che sento, distintamente, però non riesco a tradurre in parole quel particolare miscuglio di impulsi nervosi e flussi sanguigni, che danno vita alle nostre passioni, ai nostri desideri, alle nostre emozioni.
È frustrante! Anche perché capita anche in momenti importanti… anzi soprattutto in quei momenti. Proprio quando avresti bisogno delle parole giuste per esprimere quello che hai dentro. Le stesse parole che un attimo prima avevi pensato con tanta naturalezza, come se ti appartenessero da anni, come se fossero tue da sempre. E un attimo dopo… puff… sei in mezzo al circuito con le macchine che sfrecciano e la tua che si è improvvisamente spenta e non riparte neanche con la spinta.
Non mi è mai capitato di scrivere diari o roba simile. O meglio, confesso che un paio di volte ci avevo anche provato, ma senza voglia, né una vera esigenza. Era più una curiosità di vedere che cosa ne sarebbe venuto fuori (chiaramente il quaderno dei segretucci di quand’ero bambino neanche lo calcolo, ma neanche quello ha avuto molto seguito). In questi ultimi giorni sento improvvisamente il bisogno di scrivere, scrivere, scrivere. Di trovare, nelle parole che scrivo, “il coltello con cui possa frugarmi dentro”. Sento il bisogno di fissare tutte quelle sensazioni che sembrano continuamente sfuggirmi e che vedo ricomparire per pochi istanti in una storia, in un libro, in un’immagine, in un film, in una canzone, in un video, in una poesia.
La memoria è sfuggente. Sento il bisogno di una protesi per la memoria. Dei piccoli chiodi che possano tenere insieme il patchwork. Vorrei ricordare tutto… quello che leggo, che scrivo, quello che vedo, che sento, le parole, i suoni, i volti. Tutto mi sfugge. Ma non mi accontento delle parole...
Non mi accontento più di un viaggio immaginario. Non si può guarire solo con le parole. Ammalarsi sì. Probabilmente non è molto difficile. Ma consolare? Far rivivere? Per questo occorre vedere degli occhi di fronte a sé, toccare delle labbra, delle mani, un corpo che si ribella e strepita contro le tue idee infantili di astrattezza “pura”. Cosa c’è di puro?
Saturday, March 29, 2008
Lettera
Ho resistito per tanto tempo alla tentazione di scriverti. Non mi piace scrivere lettere. Non so bene perché. Forse perché non sono molto bravo a farlo, o forse perché faccio grande fatica a buttarle giù tutte di getto. Ma non è questo il punto.
Ora, per il tempo di una lettera, il tempo di poche righe, voglio far finta che io sia Yair e tu Myriam. Forse così riuscirò a resistere qualche riga in più.
Da quando ti ho rivisto sento le bende friggere. Le bende di silenzio e distanza, con cui ho avvolto le mie ferite ben strette.
Ti ho visto, abbiamo parlato e quando ci siamo salutati, tu in realtà non sei mai andata via. Mi domando se in tutto questo tempo tu non sia rimasta ben nascosta in un angolo pronta a rientrare in mezzo al palco all’improvviso.
Quando abbiamo parlato dei bambini dei nostri amici, per un attimo, ti ho visto alzare lo sguardo fissando per un istante il vuoto. Era uno sguardo sognante, triste e allo stesso tempo pieno di speranza. Era uno sguardo fiducioso. Mostrava chiaramente quel desiderio che senti così forte e che prima o poi sai che lo vedrai esaudito. In quel momento avrei voluto avvicinarmi al tuo orecchio e sussurrarti poche parole. Se non l’ho fatto è per via delle bende che avrebbero cominciato a bruciare violentemente.
Te le sussurro adesso, sperando che le conseguenze siano più contenute.
I tuoi bambini saranno i più belli che si siano mai visti. Già riesco a vederli. Il più grande ha i tuoi occhi, la seconda il tuo sorriso… Non temere, li vedrai presto anche tu.
Devo fermarmi, le bende cominciano già a friggere.
Ora, per il tempo di una lettera, il tempo di poche righe, voglio far finta che io sia Yair e tu Myriam. Forse così riuscirò a resistere qualche riga in più.
Da quando ti ho rivisto sento le bende friggere. Le bende di silenzio e distanza, con cui ho avvolto le mie ferite ben strette.
Ti ho visto, abbiamo parlato e quando ci siamo salutati, tu in realtà non sei mai andata via. Mi domando se in tutto questo tempo tu non sia rimasta ben nascosta in un angolo pronta a rientrare in mezzo al palco all’improvviso.
Quando abbiamo parlato dei bambini dei nostri amici, per un attimo, ti ho visto alzare lo sguardo fissando per un istante il vuoto. Era uno sguardo sognante, triste e allo stesso tempo pieno di speranza. Era uno sguardo fiducioso. Mostrava chiaramente quel desiderio che senti così forte e che prima o poi sai che lo vedrai esaudito. In quel momento avrei voluto avvicinarmi al tuo orecchio e sussurrarti poche parole. Se non l’ho fatto è per via delle bende che avrebbero cominciato a bruciare violentemente.
Te le sussurro adesso, sperando che le conseguenze siano più contenute.
I tuoi bambini saranno i più belli che si siano mai visti. Già riesco a vederli. Il più grande ha i tuoi occhi, la seconda il tuo sorriso… Non temere, li vedrai presto anche tu.
Devo fermarmi, le bende cominciano già a friggere.
Wednesday, March 26, 2008
La terra sotto i suoi piedi
Ultimamente metto solo video. Oggi per caso ho trovato questo. La canzone la conosco benissimo. Il video non lo avevo mai visto. Splendido.
Monday, March 24, 2008
Sunday, March 23, 2008
Monday, March 10, 2008
Stanno arrivando!!!
Wednesday, February 27, 2008
Dannati scrittori!
Date retta a me, i libri fanno male. Gli scrittori sono gente malata. Ma soprattutto perfida. Lasciate stare tutti i discorsi sull'incatesimo del racconto, la meraviglia delle storie, il fascino dei personaggi. E' colpa degli scrittori se uno poi si ritrova con uno sguardo da salamandra alle otto di mattina dopo essersi lavato la faccia quindici volte.
Poi cominci a far tardi dappertutto!! A lavoro, all'appuntamento con la ragazza, al pub con gli amici, all'ufficio dell'avvocato, alla partita. Ti accorgi ormai troppo tardi che non avevi neanche mangiato, ti dimentichi che dormire alle volte aiuta a mantenersi sani nel corpo e nella mente, che guardare la strada prima di attraversare potrebbe essere provvidenziale e che magari fare attenzione alla fermata a cui devi scendere potrebbe farti risparmiare diverso tempo. Il problema comincia a farsi serio quando inizi a pensare che se chiudi il libro la storia potrebbe magicamente dissolversi. Come se le pagine rischiassero di imbiancarsi di botto qualora decidessi di chiuderle prima della fine.
Eh già... alle volte accade... davvero! E poi il libro potrebbe indispettirsi e mostrare i denti dnascosti sotto la copertina e divorarti nel silenzio della notte!
Ma tranquilli, ci sono alcuni scrittori (molto "premurosi") che, avendo paura che i loro lettori possano in qualche modo stancarsi, chiudere il libro e venire di conseguenza poi divorati dal cugino della Vorace Bestia Bugblatta di Traal, hanno imparato ad usare dei simpatici trucchi in modo che non abbiate mai voglia di distogliere gli occhi dai loro libri. Che cari!
Ebbene, loro sanno benissimo il momento esatto in cui uno sta emettendo il primo mezzo sbadiglio e leggono immediatamente il pensiero del lettore, che a due terzi di libro è il seguente: "ok, si è fatto tardi. Domani devo alzarmi presto. Finisco il paragrafo e poi continuo domani". Qui mi sembra quasi di vedere il ghigno dell'autore che si fa beffe di questo pensiero, rispondendo: "domani? Ah ah ah... continua a leggere prima di fare programmi avventati". Così riprendi tutto tranquillo la lettura, ignaro di cio' che ti attende. Proprio in quel momento l'azione entra nel vivo e sul più bello il paragrafo si chiude annunciando che, pochi giorni dopo, un personaggio chiave a cui ti eri affezionato particolarmente sarebbe morto! CATASTROFE!!! Dramma!! E ora chi si addormenta?? Come caspita si fa a prendere sonno a questo punto?? Poi dici che la gente soffre d'insonnia!! E ci credo!! Date retta a me, lasciate stare i libri! Sono una vera droga. Ancora mi ricordo quando stavo finendo il secondo libro de Il Signore degli Anelli. Dicevo: "ok, finisco il secondo libro e poi mi metto a studiare. Lo riprendo la settimana prossima". Chi si ricorda come finisce Le Due Torri, potrà senz'altro capire come sia andata a finire.
Scrittori miei, io capisco che voi lo fate per noi lettori. Per salvarci dalle terribili fauci cartacee. Ma abbiate pietà! Ridateci il sonno!!
Bene, ora scusate ma ho il libro che ringhia.
Poi cominci a far tardi dappertutto!! A lavoro, all'appuntamento con la ragazza, al pub con gli amici, all'ufficio dell'avvocato, alla partita. Ti accorgi ormai troppo tardi che non avevi neanche mangiato, ti dimentichi che dormire alle volte aiuta a mantenersi sani nel corpo e nella mente, che guardare la strada prima di attraversare potrebbe essere provvidenziale e che magari fare attenzione alla fermata a cui devi scendere potrebbe farti risparmiare diverso tempo. Il problema comincia a farsi serio quando inizi a pensare che se chiudi il libro la storia potrebbe magicamente dissolversi. Come se le pagine rischiassero di imbiancarsi di botto qualora decidessi di chiuderle prima della fine.
Eh già... alle volte accade... davvero! E poi il libro potrebbe indispettirsi e mostrare i denti dnascosti sotto la copertina e divorarti nel silenzio della notte!
Ma tranquilli, ci sono alcuni scrittori (molto "premurosi") che, avendo paura che i loro lettori possano in qualche modo stancarsi, chiudere il libro e venire di conseguenza poi divorati dal cugino della Vorace Bestia Bugblatta di Traal, hanno imparato ad usare dei simpatici trucchi in modo che non abbiate mai voglia di distogliere gli occhi dai loro libri. Che cari!
Ebbene, loro sanno benissimo il momento esatto in cui uno sta emettendo il primo mezzo sbadiglio e leggono immediatamente il pensiero del lettore, che a due terzi di libro è il seguente: "ok, si è fatto tardi. Domani devo alzarmi presto. Finisco il paragrafo e poi continuo domani". Qui mi sembra quasi di vedere il ghigno dell'autore che si fa beffe di questo pensiero, rispondendo: "domani? Ah ah ah... continua a leggere prima di fare programmi avventati". Così riprendi tutto tranquillo la lettura, ignaro di cio' che ti attende. Proprio in quel momento l'azione entra nel vivo e sul più bello il paragrafo si chiude annunciando che, pochi giorni dopo, un personaggio chiave a cui ti eri affezionato particolarmente sarebbe morto! CATASTROFE!!! Dramma!! E ora chi si addormenta?? Come caspita si fa a prendere sonno a questo punto?? Poi dici che la gente soffre d'insonnia!! E ci credo!! Date retta a me, lasciate stare i libri! Sono una vera droga. Ancora mi ricordo quando stavo finendo il secondo libro de Il Signore degli Anelli. Dicevo: "ok, finisco il secondo libro e poi mi metto a studiare. Lo riprendo la settimana prossima". Chi si ricorda come finisce Le Due Torri, potrà senz'altro capire come sia andata a finire.
Scrittori miei, io capisco che voi lo fate per noi lettori. Per salvarci dalle terribili fauci cartacee. Ma abbiate pietà! Ridateci il sonno!!
Bene, ora scusate ma ho il libro che ringhia.
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