Tuesday, December 30, 2008

Io ne ho visto di cose... nel 2008

Solito giochetto come ogni anno...

Ho visto fragole sanguinare
Ho visto leoni aggredire un cervo in mezzo a Time Square
Ho visto ragazzi riprendere con la videocamera un mostro in mezzo al Central Park
Ho visto un vecchio lasciare un barattolo nella neve sulla cima di monte
Ho visto un ragazzo vivere in un "magico pulmino"
Ho visto vampiri incenerirsi all'alba
Ho visto il petrolio schizzare fuori dalla terra
Ho visto un barbiere cantare
Ho visto un killer con una capigliatura oscena sfondare porte con un compressore
Ho visto due fratelli inscenare maldestramente una rapina
Ho visto una ragazza andare a due matrimoni contemporaneamente
Ho visto una ragazza assaggiare una torta al mirtillo
Ho visto un "tipetto interessante" partorire un "fagiolo"
Ho visto un pilota senza velivolo
Ho visto tre fratelli rincorrere goffamente un treno
Ho rivisto un professore con cappello e frusta
Ho visto ragazzi ripetere le parole di Tony Montana in un edificio semiabbandonato
Ho visto un clown far scomparire una matita
Ho visto un panda mangiare biscotti facendo una spaccata a 3 metri dal pavimento
Ho visto robot guardare incantato un cielo stellato
Ho visto un supereroe ubriaco
Ho visto agente della CIA minacciato al telefono da due assistenti di una palestra
Ho visto specchi uccidere il proprio riflesso
Ho visto una grande roulotte esplodere in mezzo ad una piana
Ho visto una madre battersi per ritrovare il proprio figlio
Ho visto un orologio andare al contrario
Ho visto un supereroe con la cravatta rossa

Wednesday, November 26, 2008

Ending?

Step out the front door like a ghost
into the fog where no one notices
the contrast of white on white.
And in between the moon and you
the angels get a better view
of the crumbling difference
between wrong and right.
I walk in the air between the rain
through myself and back again
Where? I don't know
Maria says she's dying
through the door I hear her crying
Why? I don't know

Round here we always stand up straight
Round here something radiates
...
Round here we're carving out our names
Round here we all look the same
Round here we talk just like lions
But we sacrifice like lambs
Round here she's slipping through my hands

Sleeping children better run like the wind
out of the lightning dream
Mama's little baby better get herself in
out of the lightning

She says "It's only in my head"
She says "Shhh, I know it's only in my head"
But the girl in car in the parking lot
says "Man you should try to take a shot
can't you see my walls are crumbling?"
Then she looks up at the building
and says she's thinking of jumping
She says she's tired of life
she must be tired of something

Round here she's always on my mind
...
I can't see nothing, nothing around here
You catch me if I'm falling?
You catch me if I'm falling?
Will you catch me, 'cause I'm falling down round here?
I said I'm under the gun around here,
...
And I can't see nothing, nothing round here.

Sunday, October 12, 2008

Mi hanno fregato l'idea...

Ecco come cercare la donna dei sogni senza troppa fatica. Basta sognarla farne un identikit e prima o poi comparirà. L'ho sempre detto che avrei dovuto imparare a disegnare meglio...

http://thegirlofmydreams.co.uk/story.html

Friday, October 10, 2008

C'è luce da quelle parti?

Send a heartbeat to
The void that cries through you
Relive the pictures that have come to pass
For now we stand alone
The world is lost and blown
And we are flesh and blood disintegrate
With no more to hate
...
Time has stopped before us
The sky cannot ignore us
No one can separate us
For we are all that is left
The echo bounces off me
The shadow lost beside me
There's no more need to pretend
Cause now I can begin again

Is it bright where you are
Have the people changed
Does it make you happy you're so strange
And in your darkest hour
I hold secrets flame
We can watch the world devoured in its pain

Saturday, June 28, 2008

Blue Eyes

Don't believe what you hear
Don't believe what you see
If you just close your eyes
You can feel the enemy

When I first met you girl
You had fire in your soul
What happened your face
Of melting in snow?
Now it looks like this!

Friday, June 06, 2008

No more

I know if destiny’s kind,
I’ve got the rest of my mind.
But my heart,
it don’t beat,
it don’t beat the way it used to.
And my eyes,
they don’t see you no more.

Thursday, June 05, 2008

Why...

Well I guess you left me
with some feathers in my hand
Did it make it any easier
to leave me where I stand?
I guess there might not be too many
who would stand beside you now
Where'd you come from? Where am I going?
Why'd you leave me
'till I'm only good for...

Waiting for you...

Wednesday, June 04, 2008

Missing P

...I lost two cities, lovely ones. And, vaster,
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn't a disaster.

--Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan't have lied. It's evident
the art of losing's not too hard to master
though it may look like (Write it!) like disaster.

Friday, May 23, 2008

Inaspettatamente... teatro!

Ecco un altro video fantastico! Una pubblicità virale per promuovere la stagione teatrale in collaborazione con Lastminute.

"Quando è stata l'ultima volta che siete andati a teatro?"

Sunday, April 20, 2008

Scusate vado di fretta!

E' parecchio che non scrivo qui. Devo riprendere. Lo farò a breve. Nel frattempo una canzone veloce veloce. ^__^

Thursday, April 03, 2008

Tutto sfugge

I pensieri viaggiano più veloci delle parole. Penso continuamente: quando cammino per andare al supermercato a fare la spesa, quando guido il motorino in mezzo al traffico, quando corro nel parco ascoltando la musica del mio ipod, quando prendo caffè latte e cereali la mattina ancora mezzo assonnato, quando chiudo la macchina prima di rientrare a casa. Quanti momenti ci sono in una giornata? Beh, in tutti quei momenti penso, rifletto ininterrottamente… alla mia vita, al mio lavoro, ai miei amici, ai miei sentimenti, a tutto quello che mi passa per la testa. E quando mi capita qualche pensiero che mi piace particolarmente vorrei metterlo subito per iscritto.

“Iscritto”… che bella parola! Mi dico: quando torno a casa, trovo un momento e scrivo subito tutto. Certo, salvo che poi quando mi ritrovo con la penna in mano davanti al foglio… tutto è svanito. Faccio uno sforzo, cerco di ricordare i passaggi, le considerazioni e infine le parole, ma… niente. Ormai non sono più le stesse. È come se il loro suono si fosse modificato nel tempo e fossero state autentiche solamente in quel momento. Passato quel preciso istante, hanno perso tutto il loro incanto e tutto il fascino che mi aveva catturato.

A volte mi capita di non trovare le parole appropriate per esprimere sensazioni, scelte, stati d’animo. Intuisco perfettamente quello che sento, distintamente, però non riesco a tradurre in parole quel particolare miscuglio di impulsi nervosi e flussi sanguigni, che danno vita alle nostre passioni, ai nostri desideri, alle nostre emozioni.

È frustrante! Anche perché capita anche in momenti importanti… anzi soprattutto in quei momenti. Proprio quando avresti bisogno delle parole giuste per esprimere quello che hai dentro. Le stesse parole che un attimo prima avevi pensato con tanta naturalezza, come se ti appartenessero da anni, come se fossero tue da sempre. E un attimo dopo… puff… sei in mezzo al circuito con le macchine che sfrecciano e la tua che si è improvvisamente spenta e non riparte neanche con la spinta.

Non mi è mai capitato di scrivere diari o roba simile. O meglio, confesso che un paio di volte ci avevo anche provato, ma senza voglia, né una vera esigenza. Era più una curiosità di vedere che cosa ne sarebbe venuto fuori (chiaramente il quaderno dei segretucci di quand’ero bambino neanche lo calcolo, ma neanche quello ha avuto molto seguito). In questi ultimi giorni sento improvvisamente il bisogno di scrivere, scrivere, scrivere. Di trovare, nelle parole che scrivo, “il coltello con cui possa frugarmi dentro”. Sento il bisogno di fissare tutte quelle sensazioni che sembrano continuamente sfuggirmi e che vedo ricomparire per pochi istanti in una storia, in un libro, in un’immagine, in un film, in una canzone, in un video, in una poesia.

La memoria è sfuggente. Sento il bisogno di una protesi per la memoria. Dei piccoli chiodi che possano tenere insieme il patchwork. Vorrei ricordare tutto… quello che leggo, che scrivo, quello che vedo, che sento, le parole, i suoni, i volti. Tutto mi sfugge. Ma non mi accontento delle parole...

Non mi accontento più di un viaggio immaginario. Non si può guarire solo con le parole. Ammalarsi sì. Probabilmente non è molto difficile. Ma consolare? Far rivivere? Per questo occorre vedere degli occhi di fronte a sé, toccare delle labbra, delle mani, un corpo che si ribella e strepita contro le tue idee infantili di astrattezza “pura”. Cosa c’è di puro?

Saturday, March 29, 2008

Lettera

Ho resistito per tanto tempo alla tentazione di scriverti. Non mi piace scrivere lettere. Non so bene perché. Forse perché non sono molto bravo a farlo, o forse perché faccio grande fatica a buttarle giù tutte di getto. Ma non è questo il punto.
Ora, per il tempo di una lettera, il tempo di poche righe, voglio far finta che io sia Yair e tu Myriam. Forse così riuscirò a resistere qualche riga in più.

Da quando ti ho rivisto sento le bende friggere. Le bende di silenzio e distanza, con cui ho avvolto le mie ferite ben strette.
Ti ho visto, abbiamo parlato e quando ci siamo salutati, tu in realtà non sei mai andata via. Mi domando se in tutto questo tempo tu non sia rimasta ben nascosta in un angolo pronta a rientrare in mezzo al palco all’improvviso.

Quando abbiamo parlato dei bambini dei nostri amici, per un attimo, ti ho visto alzare lo sguardo fissando per un istante il vuoto. Era uno sguardo sognante, triste e allo stesso tempo pieno di speranza. Era uno sguardo fiducioso. Mostrava chiaramente quel desiderio che senti così forte e che prima o poi sai che lo vedrai esaudito. In quel momento avrei voluto avvicinarmi al tuo orecchio e sussurrarti poche parole. Se non l’ho fatto è per via delle bende che avrebbero cominciato a bruciare violentemente.
Te le sussurro adesso, sperando che le conseguenze siano più contenute.
I tuoi bambini saranno i più belli che si siano mai visti. Già riesco a vederli. Il più grande ha i tuoi occhi, la seconda il tuo sorriso… Non temere, li vedrai presto anche tu.

Devo fermarmi, le bende cominciano già a friggere.

Wednesday, March 26, 2008

La terra sotto i suoi piedi

Ultimamente metto solo video. Oggi per caso ho trovato questo. La canzone la conosco benissimo. Il video non lo avevo mai visto. Splendido.

Wednesday, February 27, 2008

Dannati scrittori!

Date retta a me, i libri fanno male. Gli scrittori sono gente malata. Ma soprattutto perfida. Lasciate stare tutti i discorsi sull'incatesimo del racconto, la meraviglia delle storie, il fascino dei personaggi. E' colpa degli scrittori se uno poi si ritrova con uno sguardo da salamandra alle otto di mattina dopo essersi lavato la faccia quindici volte.
Poi cominci a far tardi dappertutto!! A lavoro, all'appuntamento con la ragazza, al pub con gli amici, all'ufficio dell'avvocato, alla partita. Ti accorgi ormai troppo tardi che non avevi neanche mangiato, ti dimentichi che dormire alle volte aiuta a mantenersi sani nel corpo e nella mente, che guardare la strada prima di attraversare potrebbe essere provvidenziale e che magari fare attenzione alla fermata a cui devi scendere potrebbe farti risparmiare diverso tempo. Il problema comincia a farsi serio quando inizi a pensare che se chiudi il libro la storia potrebbe magicamente dissolversi. Come se le pagine rischiassero di imbiancarsi di botto qualora decidessi di chiuderle prima della fine.

Eh già... alle volte accade... davvero! E poi il libro potrebbe indispettirsi e mostrare i denti dnascosti sotto la copertina e divorarti nel silenzio della notte!

Ma tranquilli, ci sono alcuni scrittori (molto "premurosi") che, avendo paura che i loro lettori possano in qualche modo stancarsi, chiudere il libro e venire di conseguenza poi divorati dal cugino della Vorace Bestia Bugblatta di Traal, hanno imparato ad usare dei simpatici trucchi in modo che non abbiate mai voglia di distogliere gli occhi dai loro libri. Che cari!

Ebbene, loro sanno benissimo il momento esatto in cui uno sta emettendo il primo mezzo sbadiglio e leggono immediatamente il pensiero del lettore, che a due terzi di libro è il seguente: "ok, si è fatto tardi. Domani devo alzarmi presto. Finisco il paragrafo e poi continuo domani". Qui mi sembra quasi di vedere il ghigno dell'autore che si fa beffe di questo pensiero, rispondendo: "domani? Ah ah ah... continua a leggere prima di fare programmi avventati". Così riprendi tutto tranquillo la lettura, ignaro di cio' che ti attende. Proprio in quel momento l'azione entra nel vivo e sul più bello il paragrafo si chiude annunciando che, pochi giorni dopo, un personaggio chiave a cui ti eri affezionato particolarmente sarebbe morto! CATASTROFE!!! Dramma!! E ora chi si addormenta?? Come caspita si fa a prendere sonno a questo punto?? Poi dici che la gente soffre d'insonnia!! E ci credo!! Date retta a me, lasciate stare i libri! Sono una vera droga. Ancora mi ricordo quando stavo finendo il secondo libro de Il Signore degli Anelli. Dicevo: "ok, finisco il secondo libro e poi mi metto a studiare. Lo riprendo la settimana prossima". Chi si ricorda come finisce Le Due Torri, potrà senz'altro capire come sia andata a finire.

Scrittori miei, io capisco che voi lo fate per noi lettori. Per salvarci dalle terribili fauci cartacee. Ma abbiate pietà! Ridateci il sonno!!

Bene, ora scusate ma ho il libro che ringhia.

Sunday, February 17, 2008

Take it easy

Time to live
Time to lie
Time to laugh
Time to die
...
Time to walk
Time to run
Time to aim your arrows
At the sun

Sunday, February 10, 2008

Into The Wild: fuori dal mondo

Emozioni molto contrastanti mi ha suscitato l'ultimo film di Sean Penn, Into The Wild. Se da un lato ho apprezzato molto la spendida colonna sonora e da un altro anche lo stile di regia non mi è dispiaciuto affatto, da un altro ancora invece la vicenda raccontata mi ha lasciato alquanto interdetto.

La scelta di Eddie Vedder per le canzoni l'ho trovata perfetta. Non saprei pensare a un gruppo diverso dai Pearl Jam per un film che racconta di una fuga.
Dietro la macchina da presa Sean Penn se la cava con grande abilità. Nonostante possa sembrare a tratti un po' prolisso, abusando della voce fuori campo, il film scorre senza grandi pause.
Quello che invece non mi ha convinto fino in fondo è proprio il personaggio e, di riflesso, la sua storia. Certamente la sua "urgenza" e il suo malessere sono condivisibili. Viviamo in una società che ci impone un certo modo di essere e in cui nessuno può effettuare una scelta che sia completamente libera dagli schemi prefissati dalla società stessa. Ma fuggire dal mondo potrà cambiare questa condizione? Può darsi... Di certo non nel modo improvvisato messo in atto da Chris, o se preferite, da Alex Supertramp.

E' davvero necessario scappare da tutto e da tutti per arrivare a capire che "la felicità è reale solamente quando viene condivisa"? Senza considerare le profonde ferite inferte alle persone abbandonate lungo la strada. E anche a se stesso. Nessun uomo è un'isola diceva un poeta. Quindi è certamente importante ricercare continuamente nuove esperienze, perseguire la verità autentica e mantenersi folli, ma se tutte queste cose non vengono condivise, difficilmente si potrà andare in giro sorridenti.
























Chiudo con qualche frammento dei versi della colonna sonora e un video tratto sempre dalla stessa.

It's a mystery to me
We have a greed, with which we have agreed
And you think you have to want more than you need
Until you have it all, you won't be free

Society, you're a crazy breed
Hope you're not lonely, without me
...
Society, crazy indeed
Hope you're not lonely, without me
Society, have mercy on me
I hope you're not angry, if i disagree




PS: è da una quindic'anni che lo dico, ma sempre meglio ribadirlo... in un'altra vita gradirei molto avere la voce di Eddie Vedder, chiaramente sempre se non è disponibile quella di Bono. Graaaazie. ^__^

Friday, February 01, 2008

Cloverfield: filmati della catastrofe

Qualche giorno fa ho avuto l'occasione di vedere Cloverfield di Matt Reeves.
La prima cosa che colpisce di questo film è che non si presenta come un film. Verrebbe da dire che non è nemmeno un film! Inizia infatti come se un funzionario del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti avesse infilato una videocassetta ritrovata sul luogo di una "particolare" catastrofe. In altre parole, in qualunque altro film si tratterebbe di un oggetto di passaggio che magari viene mostrato per pochi minuti prima di tornare al film vero e proprio. Qui non si limita a far parte del racconto, ma è il racconto stesso. Un elemento solitamente narrativo diventa così l'unico narratore della storia.

L'idea di base è certamente molto interessante, fortemente ispirata alla scena contemporanea, ormai sempre più caratterizzata dalla diffusione di video amatoriali che documentano gli episodi più tragici e allo stesso tempo più spettacolari della storia del nostro pianeta. Sono gli anni in cui qualunque individuo ha la possibilità di girare il proprio video e condividerlo con migliaia di persone. Sono gli anni in cui le immagini di disatri naturali o di attentati terroristici possono essere visti a distanza di migliaia di km sulla Rete. Ormai sono sempre di meno le persone che non hanno mai utilizzato una videocamera. Per questo mi sembra di vedere tratti di genialità nell'idea che sta alla base del film di Reeves: trasformare un film catastrofico in un vero e proprio reportage... che, nonostante l'intenzione di farlo sembrare un lungo filmato amatoriale, si tratta comunque di un film ha ben poco di amatoriale e molto di cinematografico.

Come dicevo infatti, una prima impressione che si può avere vedendo Cloverfield è che si tratti di qualcosa che non sia propriamente un film, ma soffermandosi più attentamente su alcui passaggi della visione e andando oltre i movimenti convulsi e volutamente dilettanteschi, ci si potrà accorgere della cura con cui è stato scritto e costruito.

Una delle prime differenze che si nota è senz'altro nella qualità narrativa delle sequenze. la tensione narrativa è tenuta sempre molto viva. Non c'è un istante in cui cali. Anche i passaggi "morti" riescono a mantenere una forte carica comunicativa. Molto spesso nei filmati amatoriali più lunghi capita di vedere ampie sequenze in cui l'operatore si è soffermato su situazioni che non aggiungono nulla alla narrazione. La videocamera di Hud non perde mai il contatto con il centro dell'azione... spesso arriva un attimo dopo che un evento è accaduto ma riesce sempre a comunicare la situazione, le reazioni e le emozioni dei protagonisti. Qualcuno potrebbe obiettare che è inverosimile che mantenga la camera accesa anche nei momenti più estremi, ma si tratta di un espediente narrativo senza il quale il film non avrebbe avuto luogo.

Un altro elemento da rilevare è certamente la cura che è stata dedicata ai personaggi. Solitamente in un film dove il protagonista centrale è la catastrofe, i personaggi finiscono per fare da sfondo, senza venir caratterizzati in modo ben definito.

In questo film sono due gli espedienti utilizzati da regista e sceneggiatori per lasciare che anche i personaggi godessero dello spazio necessario per apparire ben delineati: la festa all'inizio del film e gli spezzoni del filmato impresso nella cassetta su cui Hud sta registrando. La festa è sicuramente il momento più importante da questo punto di vista, perchè gran parte della caratterizzazione dei personaggi viene mostrata e costruita qui. La festa iniziale rappresenta così l'occasione per il regista di mostrare le dinamiche fondamentali che legano i protagonisti. Dopo, una volta immersi nella tragedia i momenti saranno sempre più sporadici.

Il secondo espediente utilizzato da Reeves è quello degli spezzoni di filmato che in alcuni punti interrompono la ripresa di Hud. Si tratta di immagini che contrastano in modo fortissimo con quelle che mostrano Manhattan venire distrutta. Grazie ad esse, il regista ha la possibilità di dare rilievo al rapporto che c'è tra i due personaggi principali e di cui pochi altri personaggi del film sono a conoscenza. Addirittura il film comincia con una sequenza di questo filmato, per concludersi con il doppio saluto degli stessi protagonisti: prima sotto le macerie del ponte di Central Park, poi in un parco divertimenti a conclusione di "una bella giornata".

Credo sarà difficile creare un filone da questo Cloverfield, proprio per la sua peculiare scelta stilistica, che già metterà a dura prova la resistenza di molti. Si tratta comunque di una pellicola molto valida e girata con una grande attenzione cinematografica. Di sicuro è molto più di quello che sembra.



Monday, January 28, 2008

Luce fioca

Clouds roll by
Reeling is what they say
Or is it just my way?
...
Can't see my tracks...
I need the light
I'll find my way from wrong, what's real?
The dream I see

Friday, January 25, 2008

It's evolution, baby

Cercavo su YouTube un pezzo raro dei Pearl Jam e ho invece ritrovato uno dei loro video più belli che non vedevo da anni. Bellissimo. Diretto da Todd McFarlane.

Wednesday, January 23, 2008

Addio Heath

Poco fa ho appreso dalla tv dell'improvvisa morte di Heath Ledger. Sono quasi saltato sulla sedia dove ero seduto. Per chi non lo avesse ben presente, si tratta di uno dei più promettenti giovani attori di Hollywood. Tra i suoi film più noti: Brokeback Mountain, Le Quattro Piume, Io non sono qui e Lords of dogtown. Questi almeno i primi che mi vengono in mente. Anzi, no. Il primo che mi verrebbe in mente è un film che deve ancora uscire ed è il secondo film su Batman diretto da Christopher Nolan, The Dark Knight, in cui Ledger veste i panni del nuovo Joker. E a giudicare dalle prime immagini viste finora del film sembrebbe se la sia cavata più che egregiamente.
Un altro motivo per cui la notizia mi colpisce particolarmente è forse un po' più banale, ma sta nel fatto che aveva la mia stessa età (meno di un mese di differenza). Quando muore un tuo coetaneo, ti lascia sempre una sensazione strana, anche se non lo conosci. In questo caso però si tratta di una star del grande schermo, una persona cioè che ha acquistato grande familiarità con milioni di persone in tutto il mondo. Un volto che ormai cominciava ad essere "di casa".
Addio Heath. Don't be so serious.

Tuesday, January 22, 2008

Volubilità

Come basta poco affinchè muti la disposizione nei confronti di una persona. Un giorno sei pronto a scherzarci insieme per ore. Il giorno dopo vorresti solo insultarla. Basta poco. Un paio di balle e la mutazione è completa.
Se c'è una cosa che non sopporto proprio sono le balle. Peggio ancora le mezze verità, che servono solamente a creare l'illusione di non aver mentito.

Monday, January 21, 2008

Would you light up the darkness?

Qualche giorno fa parlavo con un'amica di un film e di un libro da cui il film è tratto. Parlavamo di Io Sono Legenda. E ci chiedevamo come mai nella fantascienza le visioni futuristiche siano quasi sempre pessimistiche, molto spesso catastrofiche. Sono davvero pochi i film o i libri che dipingono un futuro in cui la società umana sia migliorata, in cui sia progredita e in cui l'uomo non paghi un alto prezzo per la sua crudeltà. Al contrario, la stragrande maggioranza racconta di catastrofi di vario genere, il più delle volte dovute a cause naturali. O apparentemente naturali: il più delle volte è l'uomo che provoca le catastrofi che poi lo condanneranno (la cura rivoluzionaria del cancro che si ritorcerà contro nel film di Lawrence oppure l'inquinamento atmosferico in The Day After Tomorrow).
In fondo, se ci pensiamo, per tutto il corso della storia, l'umanità non ha fatto altro che tentare di sterminarsi a vicenda. Chissà... magari l'uomo se la meriterebbe pure una fine del genere. Mi viene in mente il finale de Il Quinto Elemento, quando Leeloo vedendo tutte le atrocità compiute dall'uomo nel corso della storia, si rifiuta di salvare l'umanità (per la fortuna dei nostri discendenti poi le faranno cambiare idea ^__^).
Più ci penso e più mi vengono in mente solo episodi negativi, piccoli e grandi che siano, della storia recente, passata, presente e remota. Più ci penso e più non trovo un motivo per cui varrebbe la pena di illuminare questa oscurità che sembra essere insita nell'uomo dagli albori della sua storia.
Il libro di Matheson chiude in modo molto duro e pessimista. Il film di Lawrence è nettamente più aperto alla speranza. Stesso soggetto, diverse storie, senso quasi completamente ribaltato. Belli entrambi anche se molto distanti l'uno dall'altro.

Monday, January 07, 2008

Jai Guru Deva

Tutti quanti conosciamo i Beatles. Quasi tutti li apprezziamo. Forse siamo in meno ad esserci cresciuti. Non sono della generazione che ha vissuto il fenomeno dei Beatles, ma ricordo ancora alla fine degli anni ottanta una cassetta (un oggetto che sembra di un secolo fa ormai) regalatami da un compagno di classe delle elementari. Era un greatest hits con venti canzoni tra quelle più famose. La consumai a furia di ascoltarla. Probabilmente cercando in mezzo agli scaffali tra i cumuli di palta potrei anche ritrovarla, ma non so se possa essere ancora in grado di riprodurre suoni gradevoli da ascoltare (ammesso e non concesso che una cassetta possa emettere suoni gradevoli ^__^). Erano alcune delle canzoni più famose... forse quelle davvero più note, quelle che forse qualcuno può erroneamente pensare siano quelle che hanno reso i quattro di Liverpool. Crescendo ne ho scoperte tante altre, forse meno famose, ma altrettanto greatest.

A parte in quel primo periodo, confesso di non essere mai stato particolarmente innamorato dei Beatles. Voglio dire: ce ne sono tanti altri che ho amato e amo decisamente di più. Comunque nel tempo non ho mai smesso di ascoltarli. Con le dovute pause, ma regolarmente ci sono stati periodi in cui mi sono ripreso i loro album per riascoltarli.

Pochi giorni fa sono riuscito a recuperare in sala un film (Across The Universe) che raccoglie molte delle loro canzoni più emozionanti, facendone un musical visionario che racconta le storie di ragazzi a cavallo degli anni Settanta, attingendo ai personaggi cantati tante e tante volte in quelle melodie: da Jude e Lucy in the sky fino a Sexy Sadie. Ad ogni scena avevo voglia di cantare e a volte non riuscivo a trattenermi, beccandomi qualche leggera gomitata accomapagnata da una smorfia sorridente dell'amico che mi stava affianco. Alcune sequenze sono davvero fantastiche, ...specialmente quella delle fragole.

Insomma, l'anno cinematografico, dopo le "montagne russe" con Nicolas Cage, è cominciato piuttosto bene. Speriamo prosegua meglio.

Metto in coda un paio di video dei Beatles.

All you need is love
Occhio, tra il pubblico c'è un giovane Mick Jagger che indossa una "sobria" camicia di John Lennon.



Don't let me down
In assoluto una delle mie canzoni preferite tra quelle loro. Questo video, se non sbaglio, rappresenta una delle loro ultime apparizioni insieme e ha ispirato anche un video degli U2 molti anni dopo che si sono presentati "a sopresa" sul tetto di un palazzo per suonare "Where the streets have no name". Tra l'altro il video degli U2 somiglia moltissimo ad una delle sequenze finali del film di Julie Taymor. Chissà...

Wednesday, January 02, 2008

Nuovo anno...

Le parole di una vecchia canzone per augurare buon anno a chi ha piacere di passare del tempo con me, a chi mi comprende con uno sguardo, a chi non vuole parlarmi, a chi vorrebbe conoscermi, a chi ride con me, a chi non sa ancora parlare ma mi regala momenti unici, a chi non vedo da tanto tempo, a chi vedo continuamente... a chi sta leggendo.

May God bless and keep you always,
May your wishes all come true,
May you always do for others
And let others do for you.
May you build a ladder to the stars
And climb on every rung,
...
May you grow up to be righteous,
May you grow up to be true,
May you always know the truth
And see the lights surrounding you.
May you always be courageous,
Stand upright and be strong,
...
May your hands always be busy,
May your feet always be swift,
May you have a strong foundation
When the winds of changes shift.
May your heart always be joyful,
May your song always be sung,
May you stay forever young...