Ecco come cercare la donna dei sogni senza troppa fatica. Basta sognarla farne un identikit e prima o poi comparirà. L'ho sempre detto che avrei dovuto imparare a disegnare meglio...
http://thegirlofmydreams.co.uk/story.html
Sunday, October 12, 2008
Friday, October 10, 2008
C'è luce da quelle parti?
Send a heartbeat to
The void that cries through you
Relive the pictures that have come to pass
For now we stand alone
The world is lost and blown
And we are flesh and blood disintegrate
With no more to hate
...
Time has stopped before us
The sky cannot ignore us
No one can separate us
For we are all that is left
The echo bounces off me
The shadow lost beside me
There's no more need to pretend
Cause now I can begin again
Is it bright where you are
Have the people changed
Does it make you happy you're so strange
And in your darkest hour
I hold secrets flame
We can watch the world devoured in its pain
The void that cries through you
Relive the pictures that have come to pass
For now we stand alone
The world is lost and blown
And we are flesh and blood disintegrate
With no more to hate
...
Time has stopped before us
The sky cannot ignore us
No one can separate us
For we are all that is left
The echo bounces off me
The shadow lost beside me
There's no more need to pretend
Cause now I can begin again
Is it bright where you are
Have the people changed
Does it make you happy you're so strange
And in your darkest hour
I hold secrets flame
We can watch the world devoured in its pain
Saturday, September 20, 2008
Friday, August 29, 2008
Saturday, June 28, 2008
Blue Eyes
Don't believe what you hear
Don't believe what you see
If you just close your eyes
You can feel the enemy
When I first met you girl
You had fire in your soul
What happened your face
Of melting in snow?
Now it looks like this!
Don't believe what you see
If you just close your eyes
You can feel the enemy
When I first met you girl
You had fire in your soul
What happened your face
Of melting in snow?
Now it looks like this!
Friday, June 06, 2008
No more
I know if destiny’s kind,
I’ve got the rest of my mind.
But my heart,
it don’t beat,
it don’t beat the way it used to.
And my eyes,
they don’t see you no more.
I’ve got the rest of my mind.
But my heart,
it don’t beat,
it don’t beat the way it used to.
And my eyes,
they don’t see you no more.
Thursday, June 05, 2008
Why...
Well I guess you left me
with some feathers in my hand
Did it make it any easier
to leave me where I stand?
I guess there might not be too many
who would stand beside you now
Where'd you come from? Where am I going?
Why'd you leave me
'till I'm only good for...
Waiting for you...
with some feathers in my hand
Did it make it any easier
to leave me where I stand?
I guess there might not be too many
who would stand beside you now
Where'd you come from? Where am I going?
Why'd you leave me
'till I'm only good for...
Waiting for you...
Wednesday, June 04, 2008
Missing P
...I lost two cities, lovely ones. And, vaster,
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn't a disaster.
--Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan't have lied. It's evident
the art of losing's not too hard to master
though it may look like (Write it!) like disaster.
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn't a disaster.
--Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan't have lied. It's evident
the art of losing's not too hard to master
though it may look like (Write it!) like disaster.
Sunday, June 01, 2008
Saturday, May 24, 2008
Friday, May 23, 2008
Inaspettatamente... teatro!
Ecco un altro video fantastico! Una pubblicità virale per promuovere la stagione teatrale in collaborazione con Lastminute.
"Quando è stata l'ultima volta che siete andati a teatro?"
"Quando è stata l'ultima volta che siete andati a teatro?"
Sunday, April 20, 2008
Scusate vado di fretta!
E' parecchio che non scrivo qui. Devo riprendere. Lo farò a breve. Nel frattempo una canzone veloce veloce. ^__^
Sunday, April 06, 2008
Thursday, April 03, 2008
Tutto sfugge
I pensieri viaggiano più veloci delle parole. Penso continuamente: quando cammino per andare al supermercato a fare la spesa, quando guido il motorino in mezzo al traffico, quando corro nel parco ascoltando la musica del mio ipod, quando prendo caffè latte e cereali la mattina ancora mezzo assonnato, quando chiudo la macchina prima di rientrare a casa. Quanti momenti ci sono in una giornata? Beh, in tutti quei momenti penso, rifletto ininterrottamente… alla mia vita, al mio lavoro, ai miei amici, ai miei sentimenti, a tutto quello che mi passa per la testa. E quando mi capita qualche pensiero che mi piace particolarmente vorrei metterlo subito per iscritto.
“Iscritto”… che bella parola! Mi dico: quando torno a casa, trovo un momento e scrivo subito tutto. Certo, salvo che poi quando mi ritrovo con la penna in mano davanti al foglio… tutto è svanito. Faccio uno sforzo, cerco di ricordare i passaggi, le considerazioni e infine le parole, ma… niente. Ormai non sono più le stesse. È come se il loro suono si fosse modificato nel tempo e fossero state autentiche solamente in quel momento. Passato quel preciso istante, hanno perso tutto il loro incanto e tutto il fascino che mi aveva catturato.
A volte mi capita di non trovare le parole appropriate per esprimere sensazioni, scelte, stati d’animo. Intuisco perfettamente quello che sento, distintamente, però non riesco a tradurre in parole quel particolare miscuglio di impulsi nervosi e flussi sanguigni, che danno vita alle nostre passioni, ai nostri desideri, alle nostre emozioni.
È frustrante! Anche perché capita anche in momenti importanti… anzi soprattutto in quei momenti. Proprio quando avresti bisogno delle parole giuste per esprimere quello che hai dentro. Le stesse parole che un attimo prima avevi pensato con tanta naturalezza, come se ti appartenessero da anni, come se fossero tue da sempre. E un attimo dopo… puff… sei in mezzo al circuito con le macchine che sfrecciano e la tua che si è improvvisamente spenta e non riparte neanche con la spinta.
Non mi è mai capitato di scrivere diari o roba simile. O meglio, confesso che un paio di volte ci avevo anche provato, ma senza voglia, né una vera esigenza. Era più una curiosità di vedere che cosa ne sarebbe venuto fuori (chiaramente il quaderno dei segretucci di quand’ero bambino neanche lo calcolo, ma neanche quello ha avuto molto seguito). In questi ultimi giorni sento improvvisamente il bisogno di scrivere, scrivere, scrivere. Di trovare, nelle parole che scrivo, “il coltello con cui possa frugarmi dentro”. Sento il bisogno di fissare tutte quelle sensazioni che sembrano continuamente sfuggirmi e che vedo ricomparire per pochi istanti in una storia, in un libro, in un’immagine, in un film, in una canzone, in un video, in una poesia.
La memoria è sfuggente. Sento il bisogno di una protesi per la memoria. Dei piccoli chiodi che possano tenere insieme il patchwork. Vorrei ricordare tutto… quello che leggo, che scrivo, quello che vedo, che sento, le parole, i suoni, i volti. Tutto mi sfugge. Ma non mi accontento delle parole...
Non mi accontento più di un viaggio immaginario. Non si può guarire solo con le parole. Ammalarsi sì. Probabilmente non è molto difficile. Ma consolare? Far rivivere? Per questo occorre vedere degli occhi di fronte a sé, toccare delle labbra, delle mani, un corpo che si ribella e strepita contro le tue idee infantili di astrattezza “pura”. Cosa c’è di puro?
“Iscritto”… che bella parola! Mi dico: quando torno a casa, trovo un momento e scrivo subito tutto. Certo, salvo che poi quando mi ritrovo con la penna in mano davanti al foglio… tutto è svanito. Faccio uno sforzo, cerco di ricordare i passaggi, le considerazioni e infine le parole, ma… niente. Ormai non sono più le stesse. È come se il loro suono si fosse modificato nel tempo e fossero state autentiche solamente in quel momento. Passato quel preciso istante, hanno perso tutto il loro incanto e tutto il fascino che mi aveva catturato.
A volte mi capita di non trovare le parole appropriate per esprimere sensazioni, scelte, stati d’animo. Intuisco perfettamente quello che sento, distintamente, però non riesco a tradurre in parole quel particolare miscuglio di impulsi nervosi e flussi sanguigni, che danno vita alle nostre passioni, ai nostri desideri, alle nostre emozioni.
È frustrante! Anche perché capita anche in momenti importanti… anzi soprattutto in quei momenti. Proprio quando avresti bisogno delle parole giuste per esprimere quello che hai dentro. Le stesse parole che un attimo prima avevi pensato con tanta naturalezza, come se ti appartenessero da anni, come se fossero tue da sempre. E un attimo dopo… puff… sei in mezzo al circuito con le macchine che sfrecciano e la tua che si è improvvisamente spenta e non riparte neanche con la spinta.
Non mi è mai capitato di scrivere diari o roba simile. O meglio, confesso che un paio di volte ci avevo anche provato, ma senza voglia, né una vera esigenza. Era più una curiosità di vedere che cosa ne sarebbe venuto fuori (chiaramente il quaderno dei segretucci di quand’ero bambino neanche lo calcolo, ma neanche quello ha avuto molto seguito). In questi ultimi giorni sento improvvisamente il bisogno di scrivere, scrivere, scrivere. Di trovare, nelle parole che scrivo, “il coltello con cui possa frugarmi dentro”. Sento il bisogno di fissare tutte quelle sensazioni che sembrano continuamente sfuggirmi e che vedo ricomparire per pochi istanti in una storia, in un libro, in un’immagine, in un film, in una canzone, in un video, in una poesia.
La memoria è sfuggente. Sento il bisogno di una protesi per la memoria. Dei piccoli chiodi che possano tenere insieme il patchwork. Vorrei ricordare tutto… quello che leggo, che scrivo, quello che vedo, che sento, le parole, i suoni, i volti. Tutto mi sfugge. Ma non mi accontento delle parole...
Non mi accontento più di un viaggio immaginario. Non si può guarire solo con le parole. Ammalarsi sì. Probabilmente non è molto difficile. Ma consolare? Far rivivere? Per questo occorre vedere degli occhi di fronte a sé, toccare delle labbra, delle mani, un corpo che si ribella e strepita contro le tue idee infantili di astrattezza “pura”. Cosa c’è di puro?
Saturday, March 29, 2008
Lettera
Ho resistito per tanto tempo alla tentazione di scriverti. Non mi piace scrivere lettere. Non so bene perché. Forse perché non sono molto bravo a farlo, o forse perché faccio grande fatica a buttarle giù tutte di getto. Ma non è questo il punto.
Ora, per il tempo di una lettera, il tempo di poche righe, voglio far finta che io sia Yair e tu Myriam. Forse così riuscirò a resistere qualche riga in più.
Da quando ti ho rivisto sento le bende friggere. Le bende di silenzio e distanza, con cui ho avvolto le mie ferite ben strette.
Ti ho visto, abbiamo parlato e quando ci siamo salutati, tu in realtà non sei mai andata via. Mi domando se in tutto questo tempo tu non sia rimasta ben nascosta in un angolo pronta a rientrare in mezzo al palco all’improvviso.
Quando abbiamo parlato dei bambini dei nostri amici, per un attimo, ti ho visto alzare lo sguardo fissando per un istante il vuoto. Era uno sguardo sognante, triste e allo stesso tempo pieno di speranza. Era uno sguardo fiducioso. Mostrava chiaramente quel desiderio che senti così forte e che prima o poi sai che lo vedrai esaudito. In quel momento avrei voluto avvicinarmi al tuo orecchio e sussurrarti poche parole. Se non l’ho fatto è per via delle bende che avrebbero cominciato a bruciare violentemente.
Te le sussurro adesso, sperando che le conseguenze siano più contenute.
I tuoi bambini saranno i più belli che si siano mai visti. Già riesco a vederli. Il più grande ha i tuoi occhi, la seconda il tuo sorriso… Non temere, li vedrai presto anche tu.
Devo fermarmi, le bende cominciano già a friggere.
Ora, per il tempo di una lettera, il tempo di poche righe, voglio far finta che io sia Yair e tu Myriam. Forse così riuscirò a resistere qualche riga in più.
Da quando ti ho rivisto sento le bende friggere. Le bende di silenzio e distanza, con cui ho avvolto le mie ferite ben strette.
Ti ho visto, abbiamo parlato e quando ci siamo salutati, tu in realtà non sei mai andata via. Mi domando se in tutto questo tempo tu non sia rimasta ben nascosta in un angolo pronta a rientrare in mezzo al palco all’improvviso.
Quando abbiamo parlato dei bambini dei nostri amici, per un attimo, ti ho visto alzare lo sguardo fissando per un istante il vuoto. Era uno sguardo sognante, triste e allo stesso tempo pieno di speranza. Era uno sguardo fiducioso. Mostrava chiaramente quel desiderio che senti così forte e che prima o poi sai che lo vedrai esaudito. In quel momento avrei voluto avvicinarmi al tuo orecchio e sussurrarti poche parole. Se non l’ho fatto è per via delle bende che avrebbero cominciato a bruciare violentemente.
Te le sussurro adesso, sperando che le conseguenze siano più contenute.
I tuoi bambini saranno i più belli che si siano mai visti. Già riesco a vederli. Il più grande ha i tuoi occhi, la seconda il tuo sorriso… Non temere, li vedrai presto anche tu.
Devo fermarmi, le bende cominciano già a friggere.
Wednesday, March 26, 2008
La terra sotto i suoi piedi
Ultimamente metto solo video. Oggi per caso ho trovato questo. La canzone la conosco benissimo. Il video non lo avevo mai visto. Splendido.
Monday, March 24, 2008
Sunday, March 23, 2008
Monday, March 10, 2008
Stanno arrivando!!!
Wednesday, February 27, 2008
Dannati scrittori!
Date retta a me, i libri fanno male. Gli scrittori sono gente malata. Ma soprattutto perfida. Lasciate stare tutti i discorsi sull'incatesimo del racconto, la meraviglia delle storie, il fascino dei personaggi. E' colpa degli scrittori se uno poi si ritrova con uno sguardo da salamandra alle otto di mattina dopo essersi lavato la faccia quindici volte.
Poi cominci a far tardi dappertutto!! A lavoro, all'appuntamento con la ragazza, al pub con gli amici, all'ufficio dell'avvocato, alla partita. Ti accorgi ormai troppo tardi che non avevi neanche mangiato, ti dimentichi che dormire alle volte aiuta a mantenersi sani nel corpo e nella mente, che guardare la strada prima di attraversare potrebbe essere provvidenziale e che magari fare attenzione alla fermata a cui devi scendere potrebbe farti risparmiare diverso tempo. Il problema comincia a farsi serio quando inizi a pensare che se chiudi il libro la storia potrebbe magicamente dissolversi. Come se le pagine rischiassero di imbiancarsi di botto qualora decidessi di chiuderle prima della fine.
Eh già... alle volte accade... davvero! E poi il libro potrebbe indispettirsi e mostrare i denti dnascosti sotto la copertina e divorarti nel silenzio della notte!
Ma tranquilli, ci sono alcuni scrittori (molto "premurosi") che, avendo paura che i loro lettori possano in qualche modo stancarsi, chiudere il libro e venire di conseguenza poi divorati dal cugino della Vorace Bestia Bugblatta di Traal, hanno imparato ad usare dei simpatici trucchi in modo che non abbiate mai voglia di distogliere gli occhi dai loro libri. Che cari!
Ebbene, loro sanno benissimo il momento esatto in cui uno sta emettendo il primo mezzo sbadiglio e leggono immediatamente il pensiero del lettore, che a due terzi di libro è il seguente: "ok, si è fatto tardi. Domani devo alzarmi presto. Finisco il paragrafo e poi continuo domani". Qui mi sembra quasi di vedere il ghigno dell'autore che si fa beffe di questo pensiero, rispondendo: "domani? Ah ah ah... continua a leggere prima di fare programmi avventati". Così riprendi tutto tranquillo la lettura, ignaro di cio' che ti attende. Proprio in quel momento l'azione entra nel vivo e sul più bello il paragrafo si chiude annunciando che, pochi giorni dopo, un personaggio chiave a cui ti eri affezionato particolarmente sarebbe morto! CATASTROFE!!! Dramma!! E ora chi si addormenta?? Come caspita si fa a prendere sonno a questo punto?? Poi dici che la gente soffre d'insonnia!! E ci credo!! Date retta a me, lasciate stare i libri! Sono una vera droga. Ancora mi ricordo quando stavo finendo il secondo libro de Il Signore degli Anelli. Dicevo: "ok, finisco il secondo libro e poi mi metto a studiare. Lo riprendo la settimana prossima". Chi si ricorda come finisce Le Due Torri, potrà senz'altro capire come sia andata a finire.
Scrittori miei, io capisco che voi lo fate per noi lettori. Per salvarci dalle terribili fauci cartacee. Ma abbiate pietà! Ridateci il sonno!!
Bene, ora scusate ma ho il libro che ringhia.
Poi cominci a far tardi dappertutto!! A lavoro, all'appuntamento con la ragazza, al pub con gli amici, all'ufficio dell'avvocato, alla partita. Ti accorgi ormai troppo tardi che non avevi neanche mangiato, ti dimentichi che dormire alle volte aiuta a mantenersi sani nel corpo e nella mente, che guardare la strada prima di attraversare potrebbe essere provvidenziale e che magari fare attenzione alla fermata a cui devi scendere potrebbe farti risparmiare diverso tempo. Il problema comincia a farsi serio quando inizi a pensare che se chiudi il libro la storia potrebbe magicamente dissolversi. Come se le pagine rischiassero di imbiancarsi di botto qualora decidessi di chiuderle prima della fine.
Eh già... alle volte accade... davvero! E poi il libro potrebbe indispettirsi e mostrare i denti dnascosti sotto la copertina e divorarti nel silenzio della notte!
Ma tranquilli, ci sono alcuni scrittori (molto "premurosi") che, avendo paura che i loro lettori possano in qualche modo stancarsi, chiudere il libro e venire di conseguenza poi divorati dal cugino della Vorace Bestia Bugblatta di Traal, hanno imparato ad usare dei simpatici trucchi in modo che non abbiate mai voglia di distogliere gli occhi dai loro libri. Che cari!
Ebbene, loro sanno benissimo il momento esatto in cui uno sta emettendo il primo mezzo sbadiglio e leggono immediatamente il pensiero del lettore, che a due terzi di libro è il seguente: "ok, si è fatto tardi. Domani devo alzarmi presto. Finisco il paragrafo e poi continuo domani". Qui mi sembra quasi di vedere il ghigno dell'autore che si fa beffe di questo pensiero, rispondendo: "domani? Ah ah ah... continua a leggere prima di fare programmi avventati". Così riprendi tutto tranquillo la lettura, ignaro di cio' che ti attende. Proprio in quel momento l'azione entra nel vivo e sul più bello il paragrafo si chiude annunciando che, pochi giorni dopo, un personaggio chiave a cui ti eri affezionato particolarmente sarebbe morto! CATASTROFE!!! Dramma!! E ora chi si addormenta?? Come caspita si fa a prendere sonno a questo punto?? Poi dici che la gente soffre d'insonnia!! E ci credo!! Date retta a me, lasciate stare i libri! Sono una vera droga. Ancora mi ricordo quando stavo finendo il secondo libro de Il Signore degli Anelli. Dicevo: "ok, finisco il secondo libro e poi mi metto a studiare. Lo riprendo la settimana prossima". Chi si ricorda come finisce Le Due Torri, potrà senz'altro capire come sia andata a finire.
Scrittori miei, io capisco che voi lo fate per noi lettori. Per salvarci dalle terribili fauci cartacee. Ma abbiate pietà! Ridateci il sonno!!
Bene, ora scusate ma ho il libro che ringhia.
Sunday, February 17, 2008
Take it easy
Time to live
Time to lie
Time to laugh
Time to die
...
Time to walk
Time to run
Time to aim your arrows
At the sun
Time to lie
Time to laugh
Time to die
...
Time to walk
Time to run
Time to aim your arrows
At the sun
Friday, February 15, 2008
Siete pronti per un Pandamonio?
Sunday, February 10, 2008
Into The Wild: fuori dal mondo
Emozioni molto contrastanti mi ha suscitato l'ultimo film di Sean Penn, Into The Wild. Se da un lato ho apprezzato molto la spendida colonna sonora e da un altro anche lo stile di regia non mi è dispiaciuto affatto, da un altro ancora invece la vicenda raccontata mi ha lasciato alquanto interdetto.
La scelta di Eddie Vedder per le canzoni l'ho trovata perfetta. Non saprei pensare a un gruppo diverso dai Pearl Jam per un film che racconta di una fuga.
Dietro la macchina da presa Sean Penn se la cava con grande abilità. Nonostante possa sembrare a tratti un po' prolisso, abusando della voce fuori campo, il film scorre senza grandi pause.
Quello che invece non mi ha convinto fino in fondo è proprio il personaggio e, di riflesso, la sua storia. Certamente la sua "urgenza" e il suo malessere sono condivisibili. Viviamo in una società che ci impone un certo modo di essere e in cui nessuno può effettuare una scelta che sia completamente libera dagli schemi prefissati dalla società stessa. Ma fuggire dal mondo potrà cambiare questa condizione? Può darsi... Di certo non nel modo improvvisato messo in atto da Chris, o se preferite, da Alex Supertramp.
E' davvero necessario scappare da tutto e da tutti per arrivare a capire che "la felicità è reale solamente quando viene condivisa"? Senza considerare le profonde ferite inferte alle persone abbandonate lungo la strada. E anche a se stesso. Nessun uomo è un'isola diceva un poeta. Quindi è certamente importante ricercare continuamente nuove esperienze, perseguire la verità autentica e mantenersi folli, ma se tutte queste cose non vengono condivise, difficilmente si potrà andare in giro sorridenti.


Chiudo con qualche frammento dei versi della colonna sonora e un video tratto sempre dalla stessa.
It's a mystery to me
We have a greed, with which we have agreed
And you think you have to want more than you need
Until you have it all, you won't be free
Society, you're a crazy breed
Hope you're not lonely, without me
...
Society, crazy indeed
Hope you're not lonely, without me
Society, have mercy on me
I hope you're not angry, if i disagree
PS: è da una quindic'anni che lo dico, ma sempre meglio ribadirlo... in un'altra vita gradirei molto avere la voce di Eddie Vedder, chiaramente sempre se non è disponibile quella di Bono. Graaaazie. ^__^
La scelta di Eddie Vedder per le canzoni l'ho trovata perfetta. Non saprei pensare a un gruppo diverso dai Pearl Jam per un film che racconta di una fuga.
Dietro la macchina da presa Sean Penn se la cava con grande abilità. Nonostante possa sembrare a tratti un po' prolisso, abusando della voce fuori campo, il film scorre senza grandi pause.
Quello che invece non mi ha convinto fino in fondo è proprio il personaggio e, di riflesso, la sua storia. Certamente la sua "urgenza" e il suo malessere sono condivisibili. Viviamo in una società che ci impone un certo modo di essere e in cui nessuno può effettuare una scelta che sia completamente libera dagli schemi prefissati dalla società stessa. Ma fuggire dal mondo potrà cambiare questa condizione? Può darsi... Di certo non nel modo improvvisato messo in atto da Chris, o se preferite, da Alex Supertramp.
E' davvero necessario scappare da tutto e da tutti per arrivare a capire che "la felicità è reale solamente quando viene condivisa"? Senza considerare le profonde ferite inferte alle persone abbandonate lungo la strada. E anche a se stesso. Nessun uomo è un'isola diceva un poeta. Quindi è certamente importante ricercare continuamente nuove esperienze, perseguire la verità autentica e mantenersi folli, ma se tutte queste cose non vengono condivise, difficilmente si potrà andare in giro sorridenti.


Chiudo con qualche frammento dei versi della colonna sonora e un video tratto sempre dalla stessa.
It's a mystery to me
We have a greed, with which we have agreed
And you think you have to want more than you need
Until you have it all, you won't be free
Society, you're a crazy breed
Hope you're not lonely, without me
...
Society, crazy indeed
Hope you're not lonely, without me
Society, have mercy on me
I hope you're not angry, if i disagree
PS: è da una quindic'anni che lo dico, ma sempre meglio ribadirlo... in un'altra vita gradirei molto avere la voce di Eddie Vedder, chiaramente sempre se non è disponibile quella di Bono. Graaaazie. ^__^
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Friday, February 01, 2008
Cloverfield: filmati della catastrofe
Qualche giorno fa ho avuto l'occasione di vedere Cloverfield di Matt Reeves.
La prima cosa che colpisce di questo film è che non si presenta come un film. Verrebbe da dire che non è nemmeno un film! Inizia infatti come se un funzionario del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti avesse infilato una videocassetta ritrovata sul luogo di una "particolare" catastrofe. In altre parole, in qualunque altro film si tratterebbe di un oggetto di passaggio che magari viene mostrato per pochi minuti prima di tornare al film vero e proprio. Qui non si limita a far parte del racconto, ma è il racconto stesso. Un elemento solitamente narrativo diventa così l'unico narratore della storia.
L'idea di base è certamente molto interessante, fortemente ispirata alla scena contemporanea, ormai sempre più caratterizzata dalla diffusione di video amatoriali che documentano gli episodi più tragici e allo stesso tempo più spettacolari della storia del nostro pianeta. Sono gli anni in cui qualunque individuo ha la possibilità di girare il proprio video e condividerlo con migliaia di persone. Sono gli anni in cui le immagini di disatri naturali o di attentati terroristici possono essere visti a distanza di migliaia di km sulla Rete. Ormai sono sempre di meno le persone che non hanno mai utilizzato una videocamera. Per questo mi sembra di vedere tratti di genialità nell'idea che sta alla base del film di Reeves: trasformare un film catastrofico in un vero e proprio reportage... che, nonostante l'intenzione di farlo sembrare un lungo filmato amatoriale, si tratta comunque di un film ha ben poco di amatoriale e molto di cinematografico.
Come dicevo infatti, una prima impressione che si può avere vedendo Cloverfield è che si tratti di qualcosa che non sia propriamente un film, ma soffermandosi più attentamente su alcui passaggi della visione e andando oltre i movimenti convulsi e volutamente dilettanteschi, ci si potrà accorgere della cura con cui è stato scritto e costruito.
Una delle prime differenze che si nota è senz'altro nella qualità narrativa delle sequenze. la tensione narrativa è tenuta sempre molto viva. Non c'è un istante in cui cali. Anche i passaggi "morti" riescono a mantenere una forte carica comunicativa. Molto spesso nei filmati amatoriali più lunghi capita di vedere ampie sequenze in cui l'operatore si è soffermato su situazioni che non aggiungono nulla alla narrazione. La videocamera di Hud non perde mai il contatto con il centro dell'azione... spesso arriva un attimo dopo che un evento è accaduto ma riesce sempre a comunicare la situazione, le reazioni e le emozioni dei protagonisti. Qualcuno potrebbe obiettare che è inverosimile che mantenga la camera accesa anche nei momenti più estremi, ma si tratta di un espediente narrativo senza il quale il film non avrebbe avuto luogo.
Un altro elemento da rilevare è certamente la cura che è stata dedicata ai personaggi. Solitamente in un film dove il protagonista centrale è la catastrofe, i personaggi finiscono per fare da sfondo, senza venir caratterizzati in modo ben definito.
In questo film sono due gli espedienti utilizzati da regista e sceneggiatori per lasciare che anche i personaggi godessero dello spazio necessario per apparire ben delineati: la festa all'inizio del film e gli spezzoni del filmato impresso nella cassetta su cui Hud sta registrando. La festa è sicuramente il momento più importante da questo punto di vista, perchè gran parte della caratterizzazione dei personaggi viene mostrata e costruita qui. La festa iniziale rappresenta così l'occasione per il regista di mostrare le dinamiche fondamentali che legano i protagonisti. Dopo, una volta immersi nella tragedia i momenti saranno sempre più sporadici.
Il secondo espediente utilizzato da Reeves è quello degli spezzoni di filmato che in alcuni punti interrompono la ripresa di Hud. Si tratta di immagini che contrastano in modo fortissimo con quelle che mostrano Manhattan venire distrutta. Grazie ad esse, il regista ha la possibilità di dare rilievo al rapporto che c'è tra i due personaggi principali e di cui pochi altri personaggi del film sono a conoscenza. Addirittura il film comincia con una sequenza di questo filmato, per concludersi con il doppio saluto degli stessi protagonisti: prima sotto le macerie del ponte di Central Park, poi in un parco divertimenti a conclusione di "una bella giornata".
Credo sarà difficile creare un filone da questo Cloverfield, proprio per la sua peculiare scelta stilistica, che già metterà a dura prova la resistenza di molti. Si tratta comunque di una pellicola molto valida e girata con una grande attenzione cinematografica. Di sicuro è molto più di quello che sembra.

La prima cosa che colpisce di questo film è che non si presenta come un film. Verrebbe da dire che non è nemmeno un film! Inizia infatti come se un funzionario del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti avesse infilato una videocassetta ritrovata sul luogo di una "particolare" catastrofe. In altre parole, in qualunque altro film si tratterebbe di un oggetto di passaggio che magari viene mostrato per pochi minuti prima di tornare al film vero e proprio. Qui non si limita a far parte del racconto, ma è il racconto stesso. Un elemento solitamente narrativo diventa così l'unico narratore della storia.
L'idea di base è certamente molto interessante, fortemente ispirata alla scena contemporanea, ormai sempre più caratterizzata dalla diffusione di video amatoriali che documentano gli episodi più tragici e allo stesso tempo più spettacolari della storia del nostro pianeta. Sono gli anni in cui qualunque individuo ha la possibilità di girare il proprio video e condividerlo con migliaia di persone. Sono gli anni in cui le immagini di disatri naturali o di attentati terroristici possono essere visti a distanza di migliaia di km sulla Rete. Ormai sono sempre di meno le persone che non hanno mai utilizzato una videocamera. Per questo mi sembra di vedere tratti di genialità nell'idea che sta alla base del film di Reeves: trasformare un film catastrofico in un vero e proprio reportage... che, nonostante l'intenzione di farlo sembrare un lungo filmato amatoriale, si tratta comunque di un film ha ben poco di amatoriale e molto di cinematografico.
Come dicevo infatti, una prima impressione che si può avere vedendo Cloverfield è che si tratti di qualcosa che non sia propriamente un film, ma soffermandosi più attentamente su alcui passaggi della visione e andando oltre i movimenti convulsi e volutamente dilettanteschi, ci si potrà accorgere della cura con cui è stato scritto e costruito.
Una delle prime differenze che si nota è senz'altro nella qualità narrativa delle sequenze. la tensione narrativa è tenuta sempre molto viva. Non c'è un istante in cui cali. Anche i passaggi "morti" riescono a mantenere una forte carica comunicativa. Molto spesso nei filmati amatoriali più lunghi capita di vedere ampie sequenze in cui l'operatore si è soffermato su situazioni che non aggiungono nulla alla narrazione. La videocamera di Hud non perde mai il contatto con il centro dell'azione... spesso arriva un attimo dopo che un evento è accaduto ma riesce sempre a comunicare la situazione, le reazioni e le emozioni dei protagonisti. Qualcuno potrebbe obiettare che è inverosimile che mantenga la camera accesa anche nei momenti più estremi, ma si tratta di un espediente narrativo senza il quale il film non avrebbe avuto luogo.
Un altro elemento da rilevare è certamente la cura che è stata dedicata ai personaggi. Solitamente in un film dove il protagonista centrale è la catastrofe, i personaggi finiscono per fare da sfondo, senza venir caratterizzati in modo ben definito.
In questo film sono due gli espedienti utilizzati da regista e sceneggiatori per lasciare che anche i personaggi godessero dello spazio necessario per apparire ben delineati: la festa all'inizio del film e gli spezzoni del filmato impresso nella cassetta su cui Hud sta registrando. La festa è sicuramente il momento più importante da questo punto di vista, perchè gran parte della caratterizzazione dei personaggi viene mostrata e costruita qui. La festa iniziale rappresenta così l'occasione per il regista di mostrare le dinamiche fondamentali che legano i protagonisti. Dopo, una volta immersi nella tragedia i momenti saranno sempre più sporadici.
Il secondo espediente utilizzato da Reeves è quello degli spezzoni di filmato che in alcuni punti interrompono la ripresa di Hud. Si tratta di immagini che contrastano in modo fortissimo con quelle che mostrano Manhattan venire distrutta. Grazie ad esse, il regista ha la possibilità di dare rilievo al rapporto che c'è tra i due personaggi principali e di cui pochi altri personaggi del film sono a conoscenza. Addirittura il film comincia con una sequenza di questo filmato, per concludersi con il doppio saluto degli stessi protagonisti: prima sotto le macerie del ponte di Central Park, poi in un parco divertimenti a conclusione di "una bella giornata".
Credo sarà difficile creare un filone da questo Cloverfield, proprio per la sua peculiare scelta stilistica, che già metterà a dura prova la resistenza di molti. Si tratta comunque di una pellicola molto valida e girata con una grande attenzione cinematografica. Di sicuro è molto più di quello che sembra.


Monday, January 28, 2008
Luce fioca
Clouds roll by
Reeling is what they say
Or is it just my way?
...
Can't see my tracks...
I need the light
I'll find my way from wrong, what's real?
The dream I see
Reeling is what they say
Or is it just my way?
...
Can't see my tracks...
I need the light
I'll find my way from wrong, what's real?
The dream I see
Friday, January 25, 2008
It's evolution, baby
Cercavo su YouTube un pezzo raro dei Pearl Jam e ho invece ritrovato uno dei loro video più belli che non vedevo da anni. Bellissimo. Diretto da Todd McFarlane.
Wednesday, January 23, 2008
Addio Heath
Poco fa ho appreso dalla tv dell'improvvisa morte di Heath Ledger. Sono quasi saltato sulla sedia dove ero seduto. Per chi non lo avesse ben presente, si tratta di uno dei più promettenti giovani attori di Hollywood. Tra i suoi film più noti: Brokeback Mountain, Le Quattro Piume, Io non sono qui e Lords of dogtown. Questi almeno i primi che mi vengono in mente. Anzi, no. Il primo che mi verrebbe in mente è un film che deve ancora uscire ed è il secondo film su Batman diretto da Christopher Nolan, The Dark Knight, in cui Ledger veste i panni del nuovo Joker. E a giudicare dalle prime immagini viste finora del film sembrebbe se la sia cavata più che egregiamente.
Un altro motivo per cui la notizia mi colpisce particolarmente è forse un po' più banale, ma sta nel fatto che aveva la mia stessa età (meno di un mese di differenza). Quando muore un tuo coetaneo, ti lascia sempre una sensazione strana, anche se non lo conosci. In questo caso però si tratta di una star del grande schermo, una persona cioè che ha acquistato grande familiarità con milioni di persone in tutto il mondo. Un volto che ormai cominciava ad essere "di casa".
Addio Heath. Don't be so serious.
Un altro motivo per cui la notizia mi colpisce particolarmente è forse un po' più banale, ma sta nel fatto che aveva la mia stessa età (meno di un mese di differenza). Quando muore un tuo coetaneo, ti lascia sempre una sensazione strana, anche se non lo conosci. In questo caso però si tratta di una star del grande schermo, una persona cioè che ha acquistato grande familiarità con milioni di persone in tutto il mondo. Un volto che ormai cominciava ad essere "di casa".
Addio Heath. Don't be so serious.

Tuesday, January 22, 2008
Volubilità
Come basta poco affinchè muti la disposizione nei confronti di una persona. Un giorno sei pronto a scherzarci insieme per ore. Il giorno dopo vorresti solo insultarla. Basta poco. Un paio di balle e la mutazione è completa.
Se c'è una cosa che non sopporto proprio sono le balle. Peggio ancora le mezze verità, che servono solamente a creare l'illusione di non aver mentito.
Se c'è una cosa che non sopporto proprio sono le balle. Peggio ancora le mezze verità, che servono solamente a creare l'illusione di non aver mentito.
Monday, January 21, 2008
Would you light up the darkness?
Qualche giorno fa parlavo con un'amica di un film e di un libro da cui il film è tratto. Parlavamo di Io Sono Legenda. E ci chiedevamo come mai nella fantascienza le visioni futuristiche siano quasi sempre pessimistiche, molto spesso catastrofiche. Sono davvero pochi i film o i libri che dipingono un futuro in cui la società umana sia migliorata, in cui sia progredita e in cui l'uomo non paghi un alto prezzo per la sua crudeltà. Al contrario, la stragrande maggioranza racconta di catastrofi di vario genere, il più delle volte dovute a cause naturali. O apparentemente naturali: il più delle volte è l'uomo che provoca le catastrofi che poi lo condanneranno (la cura rivoluzionaria del cancro che si ritorcerà contro nel film di Lawrence oppure l'inquinamento atmosferico in The Day After Tomorrow).
In fondo, se ci pensiamo, per tutto il corso della storia, l'umanità non ha fatto altro che tentare di sterminarsi a vicenda. Chissà... magari l'uomo se la meriterebbe pure una fine del genere. Mi viene in mente il finale de Il Quinto Elemento, quando Leeloo vedendo tutte le atrocità compiute dall'uomo nel corso della storia, si rifiuta di salvare l'umanità (per la fortuna dei nostri discendenti poi le faranno cambiare idea ^__^).
Più ci penso e più mi vengono in mente solo episodi negativi, piccoli e grandi che siano, della storia recente, passata, presente e remota. Più ci penso e più non trovo un motivo per cui varrebbe la pena di illuminare questa oscurità che sembra essere insita nell'uomo dagli albori della sua storia.
Il libro di Matheson chiude in modo molto duro e pessimista. Il film di Lawrence è nettamente più aperto alla speranza. Stesso soggetto, diverse storie, senso quasi completamente ribaltato. Belli entrambi anche se molto distanti l'uno dall'altro.
In fondo, se ci pensiamo, per tutto il corso della storia, l'umanità non ha fatto altro che tentare di sterminarsi a vicenda. Chissà... magari l'uomo se la meriterebbe pure una fine del genere. Mi viene in mente il finale de Il Quinto Elemento, quando Leeloo vedendo tutte le atrocità compiute dall'uomo nel corso della storia, si rifiuta di salvare l'umanità (per la fortuna dei nostri discendenti poi le faranno cambiare idea ^__^).
Più ci penso e più mi vengono in mente solo episodi negativi, piccoli e grandi che siano, della storia recente, passata, presente e remota. Più ci penso e più non trovo un motivo per cui varrebbe la pena di illuminare questa oscurità che sembra essere insita nell'uomo dagli albori della sua storia.
Il libro di Matheson chiude in modo molto duro e pessimista. Il film di Lawrence è nettamente più aperto alla speranza. Stesso soggetto, diverse storie, senso quasi completamente ribaltato. Belli entrambi anche se molto distanti l'uno dall'altro.
Monday, January 07, 2008
Jai Guru Deva
Tutti quanti conosciamo i Beatles. Quasi tutti li apprezziamo. Forse siamo in meno ad esserci cresciuti. Non sono della generazione che ha vissuto il fenomeno dei Beatles, ma ricordo ancora alla fine degli anni ottanta una cassetta (un oggetto che sembra di un secolo fa ormai) regalatami da un compagno di classe delle elementari. Era un greatest hits con venti canzoni tra quelle più famose. La consumai a furia di ascoltarla. Probabilmente cercando in mezzo agli scaffali tra i cumuli di palta potrei anche ritrovarla, ma non so se possa essere ancora in grado di riprodurre suoni gradevoli da ascoltare (ammesso e non concesso che una cassetta possa emettere suoni gradevoli ^__^). Erano alcune delle canzoni più famose... forse quelle davvero più note, quelle che forse qualcuno può erroneamente pensare siano quelle che hanno reso i quattro di Liverpool. Crescendo ne ho scoperte tante altre, forse meno famose, ma altrettanto greatest.
A parte in quel primo periodo, confesso di non essere mai stato particolarmente innamorato dei Beatles. Voglio dire: ce ne sono tanti altri che ho amato e amo decisamente di più. Comunque nel tempo non ho mai smesso di ascoltarli. Con le dovute pause, ma regolarmente ci sono stati periodi in cui mi sono ripreso i loro album per riascoltarli.
Pochi giorni fa sono riuscito a recuperare in sala un film (Across The Universe) che raccoglie molte delle loro canzoni più emozionanti, facendone un musical visionario che racconta le storie di ragazzi a cavallo degli anni Settanta, attingendo ai personaggi cantati tante e tante volte in quelle melodie: da Jude e Lucy in the sky fino a Sexy Sadie. Ad ogni scena avevo voglia di cantare e a volte non riuscivo a trattenermi, beccandomi qualche leggera gomitata accomapagnata da una smorfia sorridente dell'amico che mi stava affianco. Alcune sequenze sono davvero fantastiche, ...specialmente quella delle fragole.
Insomma, l'anno cinematografico, dopo le "montagne russe" con Nicolas Cage, è cominciato piuttosto bene. Speriamo prosegua meglio.
Metto in coda un paio di video dei Beatles.
All you need is love
Occhio, tra il pubblico c'è un giovane Mick Jagger che indossa una "sobria" camicia di John Lennon.
Don't let me down
In assoluto una delle mie canzoni preferite tra quelle loro. Questo video, se non sbaglio, rappresenta una delle loro ultime apparizioni insieme e ha ispirato anche un video degli U2 molti anni dopo che si sono presentati "a sopresa" sul tetto di un palazzo per suonare "Where the streets have no name". Tra l'altro il video degli U2 somiglia moltissimo ad una delle sequenze finali del film di Julie Taymor. Chissà...
A parte in quel primo periodo, confesso di non essere mai stato particolarmente innamorato dei Beatles. Voglio dire: ce ne sono tanti altri che ho amato e amo decisamente di più. Comunque nel tempo non ho mai smesso di ascoltarli. Con le dovute pause, ma regolarmente ci sono stati periodi in cui mi sono ripreso i loro album per riascoltarli.
Pochi giorni fa sono riuscito a recuperare in sala un film (Across The Universe) che raccoglie molte delle loro canzoni più emozionanti, facendone un musical visionario che racconta le storie di ragazzi a cavallo degli anni Settanta, attingendo ai personaggi cantati tante e tante volte in quelle melodie: da Jude e Lucy in the sky fino a Sexy Sadie. Ad ogni scena avevo voglia di cantare e a volte non riuscivo a trattenermi, beccandomi qualche leggera gomitata accomapagnata da una smorfia sorridente dell'amico che mi stava affianco. Alcune sequenze sono davvero fantastiche, ...specialmente quella delle fragole.
Insomma, l'anno cinematografico, dopo le "montagne russe" con Nicolas Cage, è cominciato piuttosto bene. Speriamo prosegua meglio.
Metto in coda un paio di video dei Beatles.
All you need is love
Occhio, tra il pubblico c'è un giovane Mick Jagger che indossa una "sobria" camicia di John Lennon.
Don't let me down
In assoluto una delle mie canzoni preferite tra quelle loro. Questo video, se non sbaglio, rappresenta una delle loro ultime apparizioni insieme e ha ispirato anche un video degli U2 molti anni dopo che si sono presentati "a sopresa" sul tetto di un palazzo per suonare "Where the streets have no name". Tra l'altro il video degli U2 somiglia moltissimo ad una delle sequenze finali del film di Julie Taymor. Chissà...
Wednesday, January 02, 2008
Nuovo anno...
Le parole di una vecchia canzone per augurare buon anno a chi ha piacere di passare del tempo con me, a chi mi comprende con uno sguardo, a chi non vuole parlarmi, a chi vorrebbe conoscermi, a chi ride con me, a chi non sa ancora parlare ma mi regala momenti unici, a chi non vedo da tanto tempo, a chi vedo continuamente... a chi sta leggendo.
May God bless and keep you always,
May your wishes all come true,
May you always do for others
And let others do for you.
May you build a ladder to the stars
And climb on every rung,
...
May you grow up to be righteous,
May you grow up to be true,
May you always know the truth
And see the lights surrounding you.
May you always be courageous,
Stand upright and be strong,
...
May your hands always be busy,
May your feet always be swift,
May you have a strong foundation
When the winds of changes shift.
May your heart always be joyful,
May your song always be sung,
May you stay forever young...
May God bless and keep you always,
May your wishes all come true,
May you always do for others
And let others do for you.
May you build a ladder to the stars
And climb on every rung,
...
May you grow up to be righteous,
May you grow up to be true,
May you always know the truth
And see the lights surrounding you.
May you always be courageous,
Stand upright and be strong,
...
May your hands always be busy,
May your feet always be swift,
May you have a strong foundation
When the winds of changes shift.
May your heart always be joyful,
May your song always be sung,
May you stay forever young...
Monday, December 31, 2007
Visioni del 2007
O sorprendenti viaggiatori! Che nobili racconti
vi leggiamo negli occhi, come mari profondi!
Su, mostrateci gli scrigni della ricca memoria,
quei gioielli meravigliosi, fatti d'astri e d'etere.
...
Dite, che vedeste?
Un anno fa mi sono divertito a fare un piccolo gioco: sintetizzare in una frase l'immagine, il fotogramma o un piccolo gesto di alcuni dei tanti film che in un anno ho visto in sala. Siccome l'idea mi è piaciuta parecchio, ho deciso di ripeterlo anche quest'anno. Chi vuole, se la cosa lo diverte, può aggiungerne altri.
Ho visto la vita nascere nell'acqua di una fossa in una foresta.
Ho visto la speranza di molte persone venire spezzata nelle cucine di un lussuoso hotel di Los Angeles.
Ho visto un uomo e una donna su un cavallo di pezza saltare su una barca di velluto e navigare su un mare di cellophane.
Ho visto un funzionario delle imposte parlare con la sua creatrice.
Ho visto un dinosauro da riporto. E ne voglio uno anch'io!
Ho visto una famiglia di uomini-coniglio.
Ho visto un soldato americano in fin di vita parlare con un ufficiale giapponese di Douglas Fairbanks.
Ho visto un'annaffiatrice supplente annaffiare una pianta di plastica.
Ho visto un chopper infiammarsi.
Ho visto un conquistador sdraiarsi su un prato e far rifiorire uno splendido giardino e il suo albero.
Ho visto migliaia di frecce oscurare il sole.
Ho visto un uomo ascoltare... una musica capace di sgombrare ogni sentimento d'odio.
Ho visto un monaco firmare un documento in cui diceva di essere una scimmia.
Ho visto un uomo in una fossa sgretolarsi e diventare sabbia.
Ho visto un veliero solcare una duna di sabbia.
Ho visto la lap dance di una farfalla.
Ho visto un uomo d'argento volare dentro una nube.
Ho visto un coro di rospi a un funerale di stato cantare i Guns'n Roses.
Ho visto due odontoiatri suonare Springsteen.
Ho visto un maiale camminare sul soffitto.
Ho visto un bambino di colore suonare la chitarra per dei vagabondi su un vagone di un treno.
Ho visto tre cavalli e un albero in cima ad una collina salvare la vita di uno spazzino.
Ho visto la cucina del miglior ristorante di Parigi gestita da topi.
Ho visto una donna svegliarsi improvvisamente di notte parlando la lingua di una divinità antichissima.
Ho visto la bandiera americana sventolare capovolta.
Ho visto un agente della polizia ferroviaria... a metà.
Ho visto un autista russo combattere per la propria vita in una sauna.
Ho visto un orso corazzato.
Ho visto due giovani soldati alzarsi sopra una distesa di neve.
Ho visto una moltitudine di api far atterrare un aeroplano.
Poi ho visto un uomo salutare suo padre parlando a un registratore.
E infine ho visto ancora la Morte piangere.
Buon anno!
vi leggiamo negli occhi, come mari profondi!
Su, mostrateci gli scrigni della ricca memoria,
quei gioielli meravigliosi, fatti d'astri e d'etere.
...
Dite, che vedeste?
Un anno fa mi sono divertito a fare un piccolo gioco: sintetizzare in una frase l'immagine, il fotogramma o un piccolo gesto di alcuni dei tanti film che in un anno ho visto in sala. Siccome l'idea mi è piaciuta parecchio, ho deciso di ripeterlo anche quest'anno. Chi vuole, se la cosa lo diverte, può aggiungerne altri.
Ho visto la vita nascere nell'acqua di una fossa in una foresta.
Ho visto la speranza di molte persone venire spezzata nelle cucine di un lussuoso hotel di Los Angeles.
Ho visto un uomo e una donna su un cavallo di pezza saltare su una barca di velluto e navigare su un mare di cellophane.
Ho visto un funzionario delle imposte parlare con la sua creatrice.
Ho visto un dinosauro da riporto. E ne voglio uno anch'io!
Ho visto una famiglia di uomini-coniglio.
Ho visto un soldato americano in fin di vita parlare con un ufficiale giapponese di Douglas Fairbanks.
Ho visto un'annaffiatrice supplente annaffiare una pianta di plastica.
Ho visto un chopper infiammarsi.
Ho visto un conquistador sdraiarsi su un prato e far rifiorire uno splendido giardino e il suo albero.
Ho visto migliaia di frecce oscurare il sole.
Ho visto un uomo ascoltare... una musica capace di sgombrare ogni sentimento d'odio.
Ho visto un monaco firmare un documento in cui diceva di essere una scimmia.
Ho visto un uomo in una fossa sgretolarsi e diventare sabbia.
Ho visto un veliero solcare una duna di sabbia.
Ho visto la lap dance di una farfalla.
Ho visto un uomo d'argento volare dentro una nube.
Ho visto un coro di rospi a un funerale di stato cantare i Guns'n Roses.
Ho visto due odontoiatri suonare Springsteen.
Ho visto un maiale camminare sul soffitto.
Ho visto un bambino di colore suonare la chitarra per dei vagabondi su un vagone di un treno.
Ho visto tre cavalli e un albero in cima ad una collina salvare la vita di uno spazzino.
Ho visto la cucina del miglior ristorante di Parigi gestita da topi.
Ho visto una donna svegliarsi improvvisamente di notte parlando la lingua di una divinità antichissima.
Ho visto la bandiera americana sventolare capovolta.
Ho visto un agente della polizia ferroviaria... a metà.
Ho visto un autista russo combattere per la propria vita in una sauna.
Ho visto un orso corazzato.
Ho visto due giovani soldati alzarsi sopra una distesa di neve.
Ho visto una moltitudine di api far atterrare un aeroplano.
Poi ho visto un uomo salutare suo padre parlando a un registratore.
E infine ho visto ancora la Morte piangere.
Buon anno!
Tuesday, December 25, 2007
Sunday, December 23, 2007
Let's have fun with penguins
Io questa pubblicità della Coca-cola con i pinguini e gli orsi non me la ricordavo.
Cmq w i pinguini!! ^__^
Cmq w i pinguini!! ^__^
Saturday, December 22, 2007
Nulla di nuovo. Nulla di strano.
Another soldier on the road to nowhere
Tuesday, December 18, 2007
Senza radici
We go blind when we've needed to see
Wednesday, December 12, 2007
Mutazioni di un volto
Ecco un video che avevo visto diverso tempo fa e che trovo davvero molto interessante. A volte niente è ciò che sembra.
Guarda l'orizzonte
Why do you weep?
What are these tears upon your face?
Soon you will see
All of your fears will pass away
Safe in my arms
You're only sleeping
...
And all will turn
To silver glass
What are these tears upon your face?
Soon you will see
All of your fears will pass away
Safe in my arms
You're only sleeping
...
And all will turn
To silver glass
Tuesday, November 27, 2007
Tenetemi lontano dalle librerie!!!!
E' pazzesco!! Se entro in una libreria, 9 volte su dieci esco con almeno un libro in mano, anzi in busta, e in almeno 5 occasioni di quelle 9 non si tratta di un libro solo. E' pazzesco perchè sì, mi piace leggere libri e solitamente quelli che compro mi interessano sul serio, ma ultimamente faccio fatica a trovare 10 minuti per sbrigare le pratiche quotidiane nell'ufficio di Fonzie. Aggiungiamoci che non sono il Niki Lauda della lettura e il risultato sarà che la mia stanza è disseminata di libri che devo ancora leggere. Sulla scrivania. Sul comodino. Su una mensola.
Prima o poi a qualcuno di questi cresceranno le gambe, si alzerà di notte, mi colpirà alla testa con un candelabro d'oro mentre dormo e se ne scapperà in Polinesia sperando di farla franca in una missione con tanti orfanelli, dove di sera cercherà di addormentarli. Ma lo maltratteranno perchè nessuno lì saprà leggere l'italiano. Così lo useranno solo in caso di "emergenze improrogabili". Andrà sicuramente così! L'unico dubbio a questo punto è: dove troverà il candelabro?
^__^
Prima o poi a qualcuno di questi cresceranno le gambe, si alzerà di notte, mi colpirà alla testa con un candelabro d'oro mentre dormo e se ne scapperà in Polinesia sperando di farla franca in una missione con tanti orfanelli, dove di sera cercherà di addormentarli. Ma lo maltratteranno perchè nessuno lì saprà leggere l'italiano. Così lo useranno solo in caso di "emergenze improrogabili". Andrà sicuramente così! L'unico dubbio a questo punto è: dove troverà il candelabro?
^__^
Monday, November 19, 2007
Patience
Vorrei avere il controllo. Di tutto. So che non è possibile, ma non posso fare a meno di voler controllare tutto. La mia vita, le mie emozioni, i miei pensieri, i rapporti con i miei amici, con le ragazze... forse vorrei controllare le persone stesse. Le mie passioni. I miei istinti. Le mie manie. La mia follia! Già. Esiste forse qualcosa di più folle? Voler controllare qualcosa che per definizione non può essere controllata?
Non so. Un momento mi sembra tutto chiaro. L'attimo dopo tutto mi sembra senza senso. Vorrei riuscire a guardare la mia vita allo stesso modo con cui guardo i film, dove tutto è posto lì perchè comunichi il proprio significato. E' facile comprendere un film. Basta fare un po' di attenzione e tutto è come in quei disegni dove devi unire i puntini con i numeretti sopra. Cominci dall'uno, poi il due, poi il tre e così via il disegno prende forma e magari riesci ad indovinarlo molto prima che sia completo. La vita invece non ha puntini da collegare, meno che mai i numeretti da seguire.
- The boy has no patience.
- He will learn the patience.
Pazienza, pazienza, pazienza!!! Ma quanta ce ne vuole?? Pensavo di averne tanta, ma comincio a non esserne più tanto certo. Mi sembra di non imparare niente di niente. E come se non bastasse invece di imparare dagli errori continuo a fare sempre gli stessi. Come se non bastasse non riesco a togliermi la paura matta di sbagliare. Qualunque cosa io stia facendo.
- All his life has he looked away... to the future, to the horizon. Never his mind on where he was. What he was doing.
Gli occhi tendono sempre a fuggire lontano da dove siamo, a scrutare l'orizzonte, a esplorare il mondo fuori di noi, ad andare oltre. In un istante sono all'orizzonte mentre i piedi passo dopo passo lo raggiungono. Come si fa a rimanere in equilibrio? Come diceva un altro mio omonimo, stavolta cileno: Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Sarà. Per adesso c'è una stanza buia, illuminata dalla fioca luce di un portatile e allietata dalle note e dalla voce di Jeff Buckley. There's no time for hatred, only questions. What is love? Where is happiness? What is Life? Where is peace? When will I find the strength to bring me release? And tell me where is the love in what your prophet has said?
Ad maiora
Non so. Un momento mi sembra tutto chiaro. L'attimo dopo tutto mi sembra senza senso. Vorrei riuscire a guardare la mia vita allo stesso modo con cui guardo i film, dove tutto è posto lì perchè comunichi il proprio significato. E' facile comprendere un film. Basta fare un po' di attenzione e tutto è come in quei disegni dove devi unire i puntini con i numeretti sopra. Cominci dall'uno, poi il due, poi il tre e così via il disegno prende forma e magari riesci ad indovinarlo molto prima che sia completo. La vita invece non ha puntini da collegare, meno che mai i numeretti da seguire.
- The boy has no patience.
- He will learn the patience.
Pazienza, pazienza, pazienza!!! Ma quanta ce ne vuole?? Pensavo di averne tanta, ma comincio a non esserne più tanto certo. Mi sembra di non imparare niente di niente. E come se non bastasse invece di imparare dagli errori continuo a fare sempre gli stessi. Come se non bastasse non riesco a togliermi la paura matta di sbagliare. Qualunque cosa io stia facendo.
- All his life has he looked away... to the future, to the horizon. Never his mind on where he was. What he was doing.
Gli occhi tendono sempre a fuggire lontano da dove siamo, a scrutare l'orizzonte, a esplorare il mondo fuori di noi, ad andare oltre. In un istante sono all'orizzonte mentre i piedi passo dopo passo lo raggiungono. Come si fa a rimanere in equilibrio? Come diceva un altro mio omonimo, stavolta cileno: Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità.
Sarà. Per adesso c'è una stanza buia, illuminata dalla fioca luce di un portatile e allietata dalle note e dalla voce di Jeff Buckley. There's no time for hatred, only questions. What is love? Where is happiness? What is Life? Where is peace? When will I find the strength to bring me release? And tell me where is the love in what your prophet has said?
Ad maiora
Saturday, November 17, 2007
Need a shake?
So are you turning around your mind?
Do you think the sun won't shine this time?
Are you breathing only half of the air?
Are you giving only half of a chance?
...
Are you still turning around the same things?
Are you still trying that way?
Are you still praying the same prayers?
Are you still waiting for that same day to come?
Climbing the same mountain
You're not getting higher
You're running after yourself
Can't let go
Hiding in that place you don't wanna be
You push happiness so far away
...
Do you think the sun won't shine this time?
Are you breathing only half of the air?
Are you giving only half of a chance?
...
Are you still turning around the same things?
Are you still trying that way?
Are you still praying the same prayers?
Are you still waiting for that same day to come?
Climbing the same mountain
You're not getting higher
You're running after yourself
Can't let go
Hiding in that place you don't wanna be
You push happiness so far away
...
Thursday, November 15, 2007
The Ring... ovvero un anello per ricominciare?
Chiudo la "trilogia" dei Recut con un'altra piccola perla. Dopo una "commedia" e un "horror", non poteva mancare un intenso film drammatico. Quindi ecco a voi: The Ring... come non lo avete mai visto! ^__^
Enjoy!
Enjoy!
Monday, November 05, 2007
Scary Mary
Visto che siamo in tema di "Recut", chi ha paura di Mary Poppins? ^__^
Un altro esempio di come il montaggio di un trailer possa dare un'immagine drasticamente diversa del film che presenta. Buona visione!
Un altro esempio di come il montaggio di un trailer possa dare un'immagine drasticamente diversa del film che presenta. Buona visione!
Thursday, November 01, 2007
Shining?
Cosa sarebbe successo che Shining fosse stato una commedia romantica?
Per chi conosce il film, guardate questo trailer che secondo me è geniale.
Per chi non conosce il film (ma tanto NON può esistere una persona che NON conosce questo film! Veeeeeeero?), guardate questo trailer e poi il film... è davvero un film delizioso! ^__^
Per chi conosce il film, guardate questo trailer che secondo me è geniale.
Per chi non conosce il film (ma tanto NON può esistere una persona che NON conosce questo film! Veeeeeeero?), guardate questo trailer e poi il film... è davvero un film delizioso! ^__^
Wednesday, October 31, 2007
La porsche e la pioggia
Viviamo in un mondo che non dà certezze, ma qualche volta ci vengono mostrate verità illuminanti. Spesso sono le incarnazioni di spiriti immortali che ci concedono alcune perle da non dimenticare. Tanto per citarne qualcuna: tutti sanno per esempio che se la forza scorre potente in te, devi cominciare a preoccuparti seriamente perchè di certo verranno presto a romperti quei tanto preziosi oggetti sferici, a cui tieni particolarmente. Oppure nessuno dubita più ormai che se lo dice il comandante, è sicuro fare surf nel bel mezzo di un bombardamento aereo. Poi anche i sassi ormai sanno che dove c'è una donna che risale da sola una scalinata, tirandosi dietro un passeggino con un neonato dentro, presto su quelle scale avrà luogo una sparatoria. E' matematico! Infine nessuno si stupisce più di vedere lumachine volare in un ristorante di lusso ed essere afferrate al volo dal cameriere più anziano in piedi accanto alla porta. Succede tutte le volte!
Ma qualche volta questi preziosi insegnamenti possono venire forniti direttamente dalla sorte stessa. Lo so, è incredibile... neanche io potevo crederlo (adesso però smettetela di fare la faccia sorpresa e conservatevi un paio di anfore di stupore per dopo). Stavo dicendo... proprio ieri mi si è rivelata una verità preziosissima. Uscivo per andare a lezione di tango, ma non ho prestato grande attenzione ad un fatto apparentemente banale: pioveva! Tutti sanno che secondo la settima variante di Zymurgy alla legge di Murphy quando piove, diluvia. Forse pochi sanno però che quando diluvia, le Porsche girano a destra! A farne le spese di questa verità fino a ieri ignota purtroppo è stata una povera e ignara Citroen C2, che però presto riacquisterà il suo antico splendore. E' stata già mandata su Cybertron e presto tornerà come nuova.
Poichè è necessario immortalare in modo artistico ogni verità che viene scoperta, come direbbe Brunello Robertetti ora diche un poesie.
Quando piove,
diluvia.
Quando diluvia,
le Porsche girano a destra.
Ma qualche volta questi preziosi insegnamenti possono venire forniti direttamente dalla sorte stessa. Lo so, è incredibile... neanche io potevo crederlo (adesso però smettetela di fare la faccia sorpresa e conservatevi un paio di anfore di stupore per dopo). Stavo dicendo... proprio ieri mi si è rivelata una verità preziosissima. Uscivo per andare a lezione di tango, ma non ho prestato grande attenzione ad un fatto apparentemente banale: pioveva! Tutti sanno che secondo la settima variante di Zymurgy alla legge di Murphy quando piove, diluvia. Forse pochi sanno però che quando diluvia, le Porsche girano a destra! A farne le spese di questa verità fino a ieri ignota purtroppo è stata una povera e ignara Citroen C2, che però presto riacquisterà il suo antico splendore. E' stata già mandata su Cybertron e presto tornerà come nuova.
Poichè è necessario immortalare in modo artistico ogni verità che viene scoperta, come direbbe Brunello Robertetti ora diche un poesie.
Quando piove,
diluvia.
Quando diluvia,
le Porsche girano a destra.
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Friday, October 26, 2007
Benvenuta piccola Ester!
Non avere paura. Sei qui da poche ore, ma c'è già una miriade di gente a volerti bene. Ti auguro non diminuiscano mai, ma che aumentino sempre di più.
Momma loves her baby
And Daddy loves you too
And the sea may look warm to you Babe
And the sky may look blue
...
If you should go skating
On the thin ice of modern life
Dragging behind you the silent reproach
Of a million tear stained eyes
Don't be surprised, when a crack in the ice
Appears under your feet
You slip out of your depth and out of your mind
With your fear flowing out behind you
As you claw the thin ice
Momma loves her baby
And Daddy loves you too
And the sea may look warm to you Babe
And the sky may look blue
...
If you should go skating
On the thin ice of modern life
Dragging behind you the silent reproach
Of a million tear stained eyes
Don't be surprised, when a crack in the ice
Appears under your feet
You slip out of your depth and out of your mind
With your fear flowing out behind you
As you claw the thin ice
Thursday, October 25, 2007
Immagini
E' semplicemente favoloso come a volte ti capiti di riascoltare per caso una canzone che non sentivi da un tempo infinito e scoprire di colpo che è ancora in grado di raccontarti e forse di farlo adesso con maggior profondità. E' quello che mi è successo pochi giorni fa guardando banalmente un telefilm e ascoltando di nuovo dopo tanto tempo queste magnifiche parole che potrei tranquillamente usare come commiato di un capitolo che si è chiuso in questi ultimi mesi.
I've been looking so long at these pictures of you
That I almost believe that they're real
I've been living so long with my pictures of you
That I almost believe that the pictures are
All I can feel
...
If only I'd thought of the right words
I could have held on to your heart
If only I'd thought of the right words
I wouldn't be breaking apart
All my pictures of you
Looking so long at these pictures of you
But I never hold on to your heart
Looking so long for the words to be true
But always just breaking apart
My pictures of you
There was nothing in the world
That I ever wanted more
Than to feel you deep in my heart
There was nothing in the world
That I ever wanted more
Than to never feel the breaking apart
All my pictures of you
I've been looking so long at these pictures of you
That I almost believe that they're real
I've been living so long with my pictures of you
That I almost believe that the pictures are
All I can feel
...
If only I'd thought of the right words
I could have held on to your heart
If only I'd thought of the right words
I wouldn't be breaking apart
All my pictures of you
Looking so long at these pictures of you
But I never hold on to your heart
Looking so long for the words to be true
But always just breaking apart
My pictures of you
There was nothing in the world
That I ever wanted more
Than to feel you deep in my heart
There was nothing in the world
That I ever wanted more
Than to never feel the breaking apart
All my pictures of you
Tuesday, October 23, 2007
Uno sguardo diverso
Voglio pensare,
che se dovessi rincontrarti,
mi chiederesti uno sguardo diverso,
un sorriso in più.
"Amici", così mi dicesti...
E tutto finì.
Voglio pensare che nel rivedermi,
i tuoi occhi
potrebbero brillare
della stessa luce
che avevano allora...
che se dovessi rincontrarti,
mi chiederesti uno sguardo diverso,
un sorriso in più.
"Amici", così mi dicesti...
E tutto finì.
Voglio pensare che nel rivedermi,
i tuoi occhi
potrebbero brillare
della stessa luce
che avevano allora...
Sunday, October 21, 2007
Cats go nuts
Un vecchio video che non può non mettere di buonumore...
Monday, October 15, 2007
Le ragioni dell'amore
Non molto tempo fa discutevo con una persona di favole. Nel giro di pochi minuti la discussione si catapultata sull'amore e più in particolare sulle motivazioni e le ragioni dell'amore. Perchè si ama? Per i meriti che una persona dimostra all'altra? In che modo lo si deve fare? Incondizionatamente o con dei precisi limiti?
Personalmente non credo che si scelga di amare una persona per dei meriti che questa ci mostra. Questo vorrebbe dire che solo alcune persone sarebbero meritevoli di essere amate. Persone che non hanno demeriti sarebbero persone perfette e questa categoria ho il vago sospetto che non esista. Ognuno ha le sue piccole o grandi imperfezioni, i suoi pregi e i suoi difetti, i suoi meriti e i suoi demeriti. Forse quando si ama veramente, lo si fa proprio per quelle piccole imperfezioni che ci caratterizzano, che più di ogni altro particolare ci rappresentano.
L'amore poi secondo me dev'essere incondizionato, altrimenti non si può considerare neanche amore. Dev'essere qualcosa che spinge ad anteporre il benessere di qualcuno al di fuori di noi al benessere di noi stessi. Si tratta di una cosa che filosoficamente va contro ogni logica, che in qualche modo spinge ad andare "contro" se stessi, ma se così non fosse non potrebbe dirsi amore.
Chiudo con le parole di un mio omonimo originario di Tarso: l'amore è paziente, è benigno l'amore; non è invidioso l'amore; non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L'amore non avrà mai fine.
Personalmente non credo che si scelga di amare una persona per dei meriti che questa ci mostra. Questo vorrebbe dire che solo alcune persone sarebbero meritevoli di essere amate. Persone che non hanno demeriti sarebbero persone perfette e questa categoria ho il vago sospetto che non esista. Ognuno ha le sue piccole o grandi imperfezioni, i suoi pregi e i suoi difetti, i suoi meriti e i suoi demeriti. Forse quando si ama veramente, lo si fa proprio per quelle piccole imperfezioni che ci caratterizzano, che più di ogni altro particolare ci rappresentano.
L'amore poi secondo me dev'essere incondizionato, altrimenti non si può considerare neanche amore. Dev'essere qualcosa che spinge ad anteporre il benessere di qualcuno al di fuori di noi al benessere di noi stessi. Si tratta di una cosa che filosoficamente va contro ogni logica, che in qualche modo spinge ad andare "contro" se stessi, ma se così non fosse non potrebbe dirsi amore.
Chiudo con le parole di un mio omonimo originario di Tarso: l'amore è paziente, è benigno l'amore; non è invidioso l'amore; non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il proprio interesse, non si adira, non tiene del male ricevuto, non gode dell'ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. L'amore non avrà mai fine.
Sunday, September 30, 2007
Fight for kisses
Chi non è mai entrato in competizione per guadagnarsi un bel bacio?
Metto in coda una pubblicità della Wilkinson strepitosa e geniale.
Metto in coda una pubblicità della Wilkinson strepitosa e geniale.
Saturday, September 29, 2007
Una... Bose per la vita!
Ricollegandomi al discorso della colonna sonora vorrei aggiungere che ovviamente la qualità della riproduzione dev'essere categoricamente firmata dalla Bose, di cui mi sto godendo il soundock nero fresco fresco di negozio dove l'ho acquistato venerdì scorso. Che meraviglia! Oltre ad essere splendido nella linea, ci manca solo che abbia una funzione incorporata per farti i cocktail ogni volta che lo ascolti in poltrona!
Tuesday, September 18, 2007
Shine!
Pochi giorni fa leggevo il blog di un'amica che scriveva di volere una colonna sonora per i tanti momenti della vita quotidiana. Penso che un po' tutti sognamo qualcosa del genere o ci immaginiamo a volte qualche musica di sottofondo sia mentre facciamo qualcosa di particolarmente speciale sia mentre ne facciamo altre magari più comuni.
Ci ripensavo oggi e credo di sapere quale sceglierei come leitmotiv per me. Sarebbe senza dubbio Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd, un pezzo che più ascolto e più mi mette i brividi. Non importa che io stia togliendo la polvere da sotto la scrivania o facendo colazione con ancora tutti i neuroni che si stanno stiracchiando, pregando di masticare i cereali il più piano possibile per dormire ancora pochi secondi... se ascolto questa musica mi ritrovo quasi sempre con la pelle d'oca e con i brividi alle gambe.
Molto probabilmente la sceglierei anche perchè mi ha sempre colpito molto l'esortazione, che ricorre continuamente nel testo, a "risplendere". Forse ancora di più in questo periodo in cui mi riesce molto difficile splendere e quindi questa canzone mi tocca in modo particolare in questi giorni perchè mi suona un po' come un augurio a tornare a far brillare quella solarità che mi ha contraddistinto per tanti anni. Ora mi sento come in un vicolo cieco. Di fronte ho un muro e non vedo strade che possano portarmi in alcuna direzione. Mi auguro che al più presto possa abbattere questo muro o trovare la via che mi porti fuori da questo vicolo buio. E mi auguro di tornare presto a splendere.
Riporto di seguito qualche passaggio del testo e un video di YouTube con una parte della canzone.
Come on you target for faraway laughter, come on you stranger,
you legend, you martyr, and shine!
Come on you raver, you seer of visions, come on you painter,
you piper, you prisoner, and shine!
Come on you boy child, you winner and loser,
come on you miner for truth and delusion, and shine!
Ci ripensavo oggi e credo di sapere quale sceglierei come leitmotiv per me. Sarebbe senza dubbio Shine On You Crazy Diamond dei Pink Floyd, un pezzo che più ascolto e più mi mette i brividi. Non importa che io stia togliendo la polvere da sotto la scrivania o facendo colazione con ancora tutti i neuroni che si stanno stiracchiando, pregando di masticare i cereali il più piano possibile per dormire ancora pochi secondi... se ascolto questa musica mi ritrovo quasi sempre con la pelle d'oca e con i brividi alle gambe.
Molto probabilmente la sceglierei anche perchè mi ha sempre colpito molto l'esortazione, che ricorre continuamente nel testo, a "risplendere". Forse ancora di più in questo periodo in cui mi riesce molto difficile splendere e quindi questa canzone mi tocca in modo particolare in questi giorni perchè mi suona un po' come un augurio a tornare a far brillare quella solarità che mi ha contraddistinto per tanti anni. Ora mi sento come in un vicolo cieco. Di fronte ho un muro e non vedo strade che possano portarmi in alcuna direzione. Mi auguro che al più presto possa abbattere questo muro o trovare la via che mi porti fuori da questo vicolo buio. E mi auguro di tornare presto a splendere.
Riporto di seguito qualche passaggio del testo e un video di YouTube con una parte della canzone.
Come on you target for faraway laughter, come on you stranger,
you legend, you martyr, and shine!
Come on you raver, you seer of visions, come on you painter,
you piper, you prisoner, and shine!
Come on you boy child, you winner and loser,
come on you miner for truth and delusion, and shine!
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Saturday, September 15, 2007
Vite parallele
God grant me the serenity
to accept the things I cannot change;
courage to change the things I can;
and wisdom to know the difference.
(in italiano: Dio mi conceda la serenità
di accettare le cose che non posso cambiare;
il coraggio di cambiare quelle che posso;
e la saggezza di comprendere sempre la differenza.)
Questa è la bellissima preghiera della serenità, molto conosciuta nel mondo anglofono e citata nel bellissimo romanzo di Kurt Vonnegut Mattatoio n°5 (Slaughterhouse-Five). In questi ultimi mesi abbiamo potuto ascoltarla recitata da un controverso Kevin Costner nel trailer di Mr. Brooks, un thriller che si annuncia molto intrigante. Il film uscirà nelle sale italiane tra poche settimane, dopo aver fatto un'estate non proprio esaltante nelle sale americane, incassando quasi una decina di milioni in più delle spese di produzione. Temo che il film possa non essere all'altezza delle aspettative, ma mi auguro di essere smentito. Per chiunque fosse interessato metto in coda il trailer.
Il soggetto mi sembra interessante, perchè mi hanno sempre incuriosito le storie di personaggi divisi a tal punto da vivere vite parallele. Forse perchè in qualche modo tutti tendiamo a farlo, anzi probabilmente a molti capita di viverne più di due, quando si comportano in un certo modo con alcune persone, in uno completamente diverso con altre e magari poi si scoprono persone ancora molto diverse, quasi sconosciute, quando si ritrovano sole. Non parlo di persone con personalità multiple o di schizoidi, ma semplicemente di persone che, per sentirsi accettati o per sentirsi apprezzati, assumono atteggiamenti, abitudini e modi di fare e di pensare differenti a seconda delle persone che frequentano, sviluppando in se stesse delle contraddizioni fortissime che fanno fatica a controllare.
La verità, come sempre, sta nel mezzo e a noi sta il compito di distinguere la differenza tra le cose che possiamo cambiare e quelle che non possiamo cambiare, sperando di avere poi la serenità di accettare le seconde e il coraggio di cambiare le prime.
PS: oggi un augurio ad Ale che diventa più vecchio... ormai comincia ad esserlo anche nell'età oltre che nello spirito. Nun sei più er ghepardo de na volta, ma te vojo bene lo stesso. ^__^
to accept the things I cannot change;
courage to change the things I can;
and wisdom to know the difference.
(in italiano: Dio mi conceda la serenità
di accettare le cose che non posso cambiare;
il coraggio di cambiare quelle che posso;
e la saggezza di comprendere sempre la differenza.)
Questa è la bellissima preghiera della serenità, molto conosciuta nel mondo anglofono e citata nel bellissimo romanzo di Kurt Vonnegut Mattatoio n°5 (Slaughterhouse-Five). In questi ultimi mesi abbiamo potuto ascoltarla recitata da un controverso Kevin Costner nel trailer di Mr. Brooks, un thriller che si annuncia molto intrigante. Il film uscirà nelle sale italiane tra poche settimane, dopo aver fatto un'estate non proprio esaltante nelle sale americane, incassando quasi una decina di milioni in più delle spese di produzione. Temo che il film possa non essere all'altezza delle aspettative, ma mi auguro di essere smentito. Per chiunque fosse interessato metto in coda il trailer.
Il soggetto mi sembra interessante, perchè mi hanno sempre incuriosito le storie di personaggi divisi a tal punto da vivere vite parallele. Forse perchè in qualche modo tutti tendiamo a farlo, anzi probabilmente a molti capita di viverne più di due, quando si comportano in un certo modo con alcune persone, in uno completamente diverso con altre e magari poi si scoprono persone ancora molto diverse, quasi sconosciute, quando si ritrovano sole. Non parlo di persone con personalità multiple o di schizoidi, ma semplicemente di persone che, per sentirsi accettati o per sentirsi apprezzati, assumono atteggiamenti, abitudini e modi di fare e di pensare differenti a seconda delle persone che frequentano, sviluppando in se stesse delle contraddizioni fortissime che fanno fatica a controllare.
La verità, come sempre, sta nel mezzo e a noi sta il compito di distinguere la differenza tra le cose che possiamo cambiare e quelle che non possiamo cambiare, sperando di avere poi la serenità di accettare le seconde e il coraggio di cambiare le prime.
PS: oggi un augurio ad Ale che diventa più vecchio... ormai comincia ad esserlo anche nell'età oltre che nello spirito. Nun sei più er ghepardo de na volta, ma te vojo bene lo stesso. ^__^
Tuesday, August 28, 2007
Reign Over Me
Finalmente vai alla proiezione di un film che attendi da un pezzo e che ti suscita interesse un po' per la canzone da cui è tratto (la meravigliosa Love Reign O'er Me dei The Who), un po' per i temi trattati, un po' per vedere quel simpaticone di Adam Sandler in un ruolo per lui atipico, o se preferite, meno frequente.
Finalmente ti trovi di fronte ad una pellicola che mostra il trauma dell'11 settembre senza cercare il sensazionalismo o l'effetto commovente il più delle volte molto forzato e poco efficace. Al contrario scopri come finalmente un film sia ancora in grado di parlare del dolore, del vuoto che un evento così devastante è in grado di creare. E come questo possa essere fatto con grande semplicità senza bisogno di ritornare sulle immagini celeberrime viste e riviste e senza neanche il bisogno nominare quel fatidico giorno. Tutto questo accompagnato da una colonna sonora molto raffinata che rievoca i fasti dell'ultimo rock a cavallo degli anni '70 e dei primi anni '80, ripescando magnifici pezzi dei The Who già citati e a cui il titolo stesso del film si ispira, fino al primo straordinario Bruce Springsteen (da brividi la sequenza accompagnata per tutto il tempo dalla splendida Drive all night).
Beh, finalmente ti trovi un film che merita, che suscita emozioni come rare volte sanno fare questi film, e poi scopri che lo stesso verrà distribuito solamente in 11 sale. Un vero peccato. Mi auguro che quelle poche possano essere stracolme ogni giorno ad ogni spettacolo, ma so di sperare invano.
Domani si parte e, parafrasando film e canzone, mi auguro che questo "viaggio" possa "fare piovere" allo stesso modo in cui una striscia di spiaggia viene baciata dal mare.
Ad maiora
Finalmente ti trovi di fronte ad una pellicola che mostra il trauma dell'11 settembre senza cercare il sensazionalismo o l'effetto commovente il più delle volte molto forzato e poco efficace. Al contrario scopri come finalmente un film sia ancora in grado di parlare del dolore, del vuoto che un evento così devastante è in grado di creare. E come questo possa essere fatto con grande semplicità senza bisogno di ritornare sulle immagini celeberrime viste e riviste e senza neanche il bisogno nominare quel fatidico giorno. Tutto questo accompagnato da una colonna sonora molto raffinata che rievoca i fasti dell'ultimo rock a cavallo degli anni '70 e dei primi anni '80, ripescando magnifici pezzi dei The Who già citati e a cui il titolo stesso del film si ispira, fino al primo straordinario Bruce Springsteen (da brividi la sequenza accompagnata per tutto il tempo dalla splendida Drive all night).
Beh, finalmente ti trovi un film che merita, che suscita emozioni come rare volte sanno fare questi film, e poi scopri che lo stesso verrà distribuito solamente in 11 sale. Un vero peccato. Mi auguro che quelle poche possano essere stracolme ogni giorno ad ogni spettacolo, ma so di sperare invano.
Domani si parte e, parafrasando film e canzone, mi auguro che questo "viaggio" possa "fare piovere" allo stesso modo in cui una striscia di spiaggia viene baciata dal mare.
Ad maiora

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Tuesday, August 21, 2007
La notte dei Pomodori Mannari
Ultimamente ho mangiato quasi ogni sera hamburger di tacchino. Colpa principalmente delle maledette offerte dei discount!!! Ma lo ammetto... in parte (solo in parte) è anche mia visto che a volte non mi regolo e compro cibo come se a casa fossimo in quindici con sette ospiti a testa ogni sera. Scherzi a parte, dagli hamburger di tacchino mi sono salvato (tempo un altro giorno e avrebbero dato un festino dentro al frigo cercando di abbordare le zucchine rimaste intimidite nell'angolo di destra).
Il vero problema sono i pomodori!! Infatti quando sei da solo e vai di fretta, qual è il contorno più veloce? Esatto... l'insalata! Ma mica la mangerai da sola? Noooo!! Sciagura a te!! Perchè non ci aggiungi anche un bel pomodorino? Allora vai, compra i pomodori, tanto si mangiano sempre... LI MANGI CON TUTTO!! Da soli con un filo di olio e sale; nell'insalata; con un po' di carotine; insieme a una bella mozzarella fatta a fette; accanto a due belle fettine di vitello... pardon, due fantastici hamburger di tacchino. Risultato: pomodori a pranzo, pomodori a cena, sogni di pomodori che volano tra i palazzi con delle bombette in testa di notte e via così.
Ho paura che prima o poi mi sveglierò nella notte tutto rosso e tondeggiante e andrò in giro per i parchi romani a terrorizzare le coppiette appartate finchè non uscirò un'ora prima dell'alba da un cinema di periferia circodato dalla otto squadre speciali della polizia armate fino ai denti che porranno fine al mio incubo vegetale.
In attesa che questo accada, meglio andare al cinema con un aspetto umanoide finchè si è ancora in tempo. Buona serata a tutti!
PS: qualcuno vuole dei pomodori? Sono buonissimi. Fanno benissimo e li mangiate con tutto! No, eh? ^__^
Il vero problema sono i pomodori!! Infatti quando sei da solo e vai di fretta, qual è il contorno più veloce? Esatto... l'insalata! Ma mica la mangerai da sola? Noooo!! Sciagura a te!! Perchè non ci aggiungi anche un bel pomodorino? Allora vai, compra i pomodori, tanto si mangiano sempre... LI MANGI CON TUTTO!! Da soli con un filo di olio e sale; nell'insalata; con un po' di carotine; insieme a una bella mozzarella fatta a fette; accanto a due belle fettine di vitello... pardon, due fantastici hamburger di tacchino. Risultato: pomodori a pranzo, pomodori a cena, sogni di pomodori che volano tra i palazzi con delle bombette in testa di notte e via così.
Ho paura che prima o poi mi sveglierò nella notte tutto rosso e tondeggiante e andrò in giro per i parchi romani a terrorizzare le coppiette appartate finchè non uscirò un'ora prima dell'alba da un cinema di periferia circodato dalla otto squadre speciali della polizia armate fino ai denti che porranno fine al mio incubo vegetale.
In attesa che questo accada, meglio andare al cinema con un aspetto umanoide finchè si è ancora in tempo. Buona serata a tutti!
PS: qualcuno vuole dei pomodori? Sono buonissimi. Fanno benissimo e li mangiate con tutto! No, eh? ^__^
Sunday, August 19, 2007
Friday, August 17, 2007
Rafting, cugini e chitarra
L'ultima settimana di relax prima di riprendere il lavoro volge lentamente al termine. Dopo una fantastica domenica all'insegna del rafting sulle marmore e quattro giorni sul Gargano a trovare un po' di cugini e zii e respirare un po' di tranquillità paesana, rientro nella mia città ancora pittosto deserta e tranquilla, ma pronta a rimettere pressto in moto il suo caos inarrestabile.
Ultimo weekend di relax che passerò tra esercizi con la chitarra, letture che mi porteranno prevalentemente nella Londra Sotto, partite che mi auguro mi facciano vedere dello spettacolo sportivo di buon livello e chissà quanto altro...
L'umore non è ancora quello dei migliori, ma confido di incontrare presto... someone who can heal my heart.
Accodo questo video dei Radiohead che non conoscevo e che trovo davvero molto bello e perfettamente in sintonia con la canzone. Triste, ma straordinaria.
Ultimo weekend di relax che passerò tra esercizi con la chitarra, letture che mi porteranno prevalentemente nella Londra Sotto, partite che mi auguro mi facciano vedere dello spettacolo sportivo di buon livello e chissà quanto altro...
L'umore non è ancora quello dei migliori, ma confido di incontrare presto... someone who can heal my heart.
Accodo questo video dei Radiohead che non conoscevo e che trovo davvero molto bello e perfettamente in sintonia con la canzone. Triste, ma straordinaria.
Friday, August 10, 2007
Free your mind
Nel calcio, come in qualsiasi altro sport, per esprimersi al meglio è necessario mantenere la mente sgombra da ogni preoccupazione. Ovviamente anche un fisico in buona forma e ben allenato può risultare anch'esso funzionale alla causa, ma la tranquillità mentale può esserlo di più. Molto spesso i colpi atletici più belli sono quelli che si fanno senza pensarci troppo su, d'istinto, come se fossero la cosa più naturale del mondo. Andiamo incontro al pallone e senza neanche rendercene conto lo controlliamo e lo mandiamo esattamente dove non avremmo neanche mai immaginato in un nostro sogno ad occhi aperti. Chiunque abbia praticato con una certa frequenza questo o un qualsiasi altro sport penso possa capire perfettamente di cosa sto parlando.
Molto spesso accade invece che la voglia di far bene, o strafare, o la preoccupazione di sbagliare o, ancora, la troppa sufficienza in una determinata situazione ci facciano commettere errori magari banali e non ci permettano di esprimere realmente il nostro valore. Amici, parenti o chi per loro che ci guardano ci spingono a fare qualcosa di veramente speciale in quell'occasione e questa voglia positiva ci carica pressione addosso che ci blocca. I grandi campioni sono quelli che riescono a non farsi distrarre da questa pressione, rimanendo concentrati su quello che stanno facendo, senza stare a pensare a come lo stanno facendo.
Tranquillità. Fiducia nei propri mezzi. E qualche volta un po' di incoscienza. Queste sono le condizioni necessarie per poter esprimere al meglio il proprio valore nello sport e in generale in qualunque altro ambito della vita. In questo periodo non mi sento tranquillo, non mi sento in grado di esprimermi al meglio delle mie potenzialità. So di averne, ma allo stesso tempo sento di non riuscire a lasciarmi andare, in un continuo soffermarsi su ogni cosa che faccio e che penso. Mi sento come un giocatore entrato a pochi minuti dal termine di un'incontro con tanta voglia di incidere sulla partita e pochissimo tempo per farlo. E c'è un'unico modo per farcela. Come diceva un vecchio "amico": You have to let it all go... Fear, doubt and disbeliefs. Free. Your. Mind.
Molto spesso accade invece che la voglia di far bene, o strafare, o la preoccupazione di sbagliare o, ancora, la troppa sufficienza in una determinata situazione ci facciano commettere errori magari banali e non ci permettano di esprimere realmente il nostro valore. Amici, parenti o chi per loro che ci guardano ci spingono a fare qualcosa di veramente speciale in quell'occasione e questa voglia positiva ci carica pressione addosso che ci blocca. I grandi campioni sono quelli che riescono a non farsi distrarre da questa pressione, rimanendo concentrati su quello che stanno facendo, senza stare a pensare a come lo stanno facendo.
Tranquillità. Fiducia nei propri mezzi. E qualche volta un po' di incoscienza. Queste sono le condizioni necessarie per poter esprimere al meglio il proprio valore nello sport e in generale in qualunque altro ambito della vita. In questo periodo non mi sento tranquillo, non mi sento in grado di esprimermi al meglio delle mie potenzialità. So di averne, ma allo stesso tempo sento di non riuscire a lasciarmi andare, in un continuo soffermarsi su ogni cosa che faccio e che penso. Mi sento come un giocatore entrato a pochi minuti dal termine di un'incontro con tanta voglia di incidere sulla partita e pochissimo tempo per farlo. E c'è un'unico modo per farcela. Come diceva un vecchio "amico": You have to let it all go... Fear, doubt and disbeliefs. Free. Your. Mind.
Friday, August 03, 2007
Neanche il mare!!
Ieri concerto dei Negramaro ad Anzio. L'acustica lasciava un po' a desiderare, ma il concerto è stato cmq bello. Forse non ai livelli di quello di un anno e mezzo fa al Palalottomatica, ma sono sempre uno dei migliori gruppi emergenti del panorama italiano e riescono ha dare una gran carica dal vivo. Splendide tutte le "vecchie"... su tutte Scomodamente, introdotta in modo spettacolare. Delle nuove ho trovato notevoli le esecuzioni di La finestra, Ruberò la luna e Quel posto che non c'è. Bello anche l'omaggio a Battiato quando Giuliano ha suonato da solo una sua interpretazione di Cuccurucucu.
Unico piccolo rammarico: la mancata esecuzione di Neanche il mare, che a mio parere è forse la più bella canzone del nuovo album. Vabbè sarà per la prossima...
Unico piccolo rammarico: la mancata esecuzione di Neanche il mare, che a mio parere è forse la più bella canzone del nuovo album. Vabbè sarà per la prossima...

Monday, July 30, 2007
Stand by me
Conoscevo questa registrazione da tempo, ma non pensavo ci fosse anche una registrazione video. Ovviamente su You Tube si trova tutto. Che ingenuo che sono.
Comunque si tratta della bellissima canzone di Ben E. King suonata dal vivo dagli U2 insieme a Bruce Springsteen. E' una versione bellissima nonostante il Boss sbagli un paio di strofe (a lui si può perdonare questo e molto altro). Poi occhio (pardon orecchio) all'ultima strofa improvvisata da Bono e Bruce... splendida!!
Avendo potuto sentire finora solo il file audio non mi ero reso conto che Bono avesse il braccio fasciato... ecco perchè all'inizio chiede se "qualcuno" avesse piacere di suonare la sua chitarra... che buffone!! Lo adoro!! ^__^
Comunque si tratta della bellissima canzone di Ben E. King suonata dal vivo dagli U2 insieme a Bruce Springsteen. E' una versione bellissima nonostante il Boss sbagli un paio di strofe (a lui si può perdonare questo e molto altro). Poi occhio (pardon orecchio) all'ultima strofa improvvisata da Bono e Bruce... splendida!!
Avendo potuto sentire finora solo il file audio non mi ero reso conto che Bono avesse il braccio fasciato... ecco perchè all'inizio chiede se "qualcuno" avesse piacere di suonare la sua chitarra... che buffone!! Lo adoro!! ^__^
Thursday, July 26, 2007
Missing
Everything is everything
But you're missing
...when I shut out the lights
You're missing when I close my eyes
You're missing when I see the sun rise
You're missing
Mi sto accorgendo che avverto una mancanza. Istintivamente mi viene da identificarla con una persona, ma probabilmente è qualcosa va ben oltre...
Peccato non manchi un chitarrista rock altrimenti sarebbe bastato mandare in giro un piccolo cartone di latte per ritrovarlo, ma chissà, si può sempre provare... :)
But you're missing
...when I shut out the lights
You're missing when I close my eyes
You're missing when I see the sun rise
You're missing
Mi sto accorgendo che avverto una mancanza. Istintivamente mi viene da identificarla con una persona, ma probabilmente è qualcosa va ben oltre...
Peccato non manchi un chitarrista rock altrimenti sarebbe bastato mandare in giro un piccolo cartone di latte per ritrovarlo, ma chissà, si può sempre provare... :)
Tuesday, July 24, 2007
Non sento più il sapore
I move across, innocence lost
All flashing pulsar
I move across the earth in my new pattern shirt
I pass satellites
'You're so bitter,' your complaint
I can't get you anything.
I don't know who you're livin for
I don't you at all anymore.
I'd sooner chew my leg off,
Than be trapped in this.
How easy you think of all of this as bittersweet me
I couldn't taste it
I'm tired and naked.
I don't know what I'm hungry for
I don't know what I want anymore
I move across, candy floss
I move like a tank
I move across the room
With a heart full of gloom.
I'm stronger than you think.
All flashing pulsar
I move across the earth in my new pattern shirt
I pass satellites
'You're so bitter,' your complaint
I can't get you anything.
I don't know who you're livin for
I don't you at all anymore.
I'd sooner chew my leg off,
Than be trapped in this.
How easy you think of all of this as bittersweet me
I couldn't taste it
I'm tired and naked.
I don't know what I'm hungry for
I don't know what I want anymore
I move across, candy floss
I move like a tank
I move across the room
With a heart full of gloom.
I'm stronger than you think.
Friday, July 20, 2007
Una sera con Damien Rice
Ieri sera magnifico concerto di Damien Rice all'Auditorium. Un cantante che conosco relativamente da poco, ma che in breve tempo mi ha conquistato completamente. Rimasi molto impressionato subito la prima volta che sentii la sua Blower's Daughter accompagnare le immagini del trailer di Closer, lo splendido film di Mike Nichols del 2004.
Insomma dicevo ieri è stato un concerto splendido. Ha iniziato su un palco illuminato solamente dalla soffusa luce di candele sparse un po' dappertutto tra i tanti strumenti. Primo pezzo da solo, voce e piano. Primi brividi. Poi piano piano si entra sempre più nel vivo del concerto. Chiama uno ad uno i componenti della sua band all'inizio di ogni canzone, come se aggiungesse ogni volta un ingrediente alla magnifica portata che ci sta facendo gustare, sottolineando così anche la varietà di suoni che compongono la sua musica.
E' un crescendo continuo, tra archi, microfoni distorti, acuti, urli emozionati del pubblico, percussioni, luci colorate che a tratti abbagliano poi riproducono una nevicata durante la bella Eskimo, ed esecuzioni straordinarie, molto spesso dilatate oltre la loro durata classica, come nel caso della splendida I remember, all'interno della quale il cantante irlandese si ritaglia lo spazio per un piccolo accenno di Bang Bang di Nancy Sinatra.
Il momento più intenso per me è stato senz'altro Cannonball, che ha eseguito mettendosi in piedi tra microfono e pubblico con chitarra al collo. Dopo un breve controllo all'accordatura della stessa ha cominciato a cantare senza amplificazione accompagnato perfettamente dal resto della band e nel silenzio quasi religioso di tutta la platea dell'Auditorium. A ripensare a quei momenti mi vengono i brividi ancora adesso.
Divertentissima la chiusura "teatrale" con Cheers darlin' che ha introdotto raccontando con grande ironia la triste storia della canzone, riuscendo a trasformarla in uno spassoso momento comico. Peccato solo che tra le sue più belle canzoni è mancata la bellissima Cold Water, che per amore di completezza abbiamo dovuto improvvisare con un po' di amici mentre uscivamo dall'Auditorium... con qualche bis durante il tragitto in motorino. :)
Insomma dicevo ieri è stato un concerto splendido. Ha iniziato su un palco illuminato solamente dalla soffusa luce di candele sparse un po' dappertutto tra i tanti strumenti. Primo pezzo da solo, voce e piano. Primi brividi. Poi piano piano si entra sempre più nel vivo del concerto. Chiama uno ad uno i componenti della sua band all'inizio di ogni canzone, come se aggiungesse ogni volta un ingrediente alla magnifica portata che ci sta facendo gustare, sottolineando così anche la varietà di suoni che compongono la sua musica.

Il momento più intenso per me è stato senz'altro Cannonball, che ha eseguito mettendosi in piedi tra microfono e pubblico con chitarra al collo. Dopo un breve controllo all'accordatura della stessa ha cominciato a cantare senza amplificazione accompagnato perfettamente dal resto della band e nel silenzio quasi religioso di tutta la platea dell'Auditorium. A ripensare a quei momenti mi vengono i brividi ancora adesso.
Divertentissima la chiusura "teatrale" con Cheers darlin' che ha introdotto raccontando con grande ironia la triste storia della canzone, riuscendo a trasformarla in uno spassoso momento comico. Peccato solo che tra le sue più belle canzoni è mancata la bellissima Cold Water, che per amore di completezza abbiamo dovuto improvvisare con un po' di amici mentre uscivamo dall'Auditorium... con qualche bis durante il tragitto in motorino. :)
Tuesday, July 17, 2007
New look
Come dicevo qualche giorno fa, è tempo di cambiamenti. Oggi infatti sono arrivate le nuove grate per casa nuova. E olè! Ora sono immerso in un tripudio di trapani e martellamenti: che gioia!
Ho pensato così che era anche il momento per rinnovare il look di questo spazio che pian piano sto finalmente cominciando a riempire come si deve... ammesso e non concesso che si "debba" riempire così. :)
Semmai ci fosse qualcuno interessato a quello che scrivo qui sopra, mi auguro apprezzi.
Ad maiora
Ho pensato così che era anche il momento per rinnovare il look di questo spazio che pian piano sto finalmente cominciando a riempire come si deve... ammesso e non concesso che si "debba" riempire così. :)
Semmai ci fosse qualcuno interessato a quello che scrivo qui sopra, mi auguro apprezzi.
Ad maiora
Monday, July 16, 2007
Un piccolo angelo
Oggi compie un anno un piccolo angelo.
May the wind always be at your back,
and the sun always upon your face
and the wind of destiny to carry you aloft to dance with the stars.
Traduzione:
Che tu possa avere sempre il vento in poppa.
Che il sole ti risplenda in viso
E che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle.
Auguri piccola Mary C.
May the wind always be at your back,
and the sun always upon your face
and the wind of destiny to carry you aloft to dance with the stars.
Traduzione:
Che tu possa avere sempre il vento in poppa.
Che il sole ti risplenda in viso
E che il vento del destino ti porti in alto a danzare con le stelle.
Auguri piccola Mary C.
Sunday, July 15, 2007
Un augurio speciale
In una data importante un piccolo pensiero per due amici a me molto cari, nella speranza che possano vivere i momenti più belli della loro vita ancora assieme.
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
Il più bello dei mari
è quello che non navigammo.
Il più bello dei nostri figli
non è ancora cresciuto.
I più belli dei nostri giorni
non li abbiamo ancora vissuti.
E quello che vorrei dirti di più bello
non te l’ho ancora detto.
Thursday, July 12, 2007
Lasciate pure un messaggio, vi richiameremo... forse.
Girando qua e là per i blog della rete ne ho trovato uno che riportava una classifica molto divertente: i dieci più bei messaggi registrati nelle segreterie telefoniche.
Traduco in corsivo per chi avesse poca familiarità con l'inglese. Scusate se ci fosse qualche errore o imprecisione, ma ho tradotto molto rapidamente.
La mia preferita è decisamente la 7. Straordinaria. Ma anche quella in prima posizione non le è da meno.
Si parte dalla decima posizione. Enjoy!!
10.
My wife and I can’t come to the phone right now, but if you’ll leave your name and number, we’ll get back to you as soon as we’re finished.
Mia moglie ed io non possiamo venire a rispondere in questo momento, ma se ci lascerai il tuo nome e il tuo numero, ti richiameremo appena abbiamo finito.
9.
Hello, you are talking to a machine. I am capable of receiving messages. My owners do not need siding, windows or a hot tub, and their carpets are clean. They give to charity at the office and don’t need their picture taken. If you’re still with me, leave your name and home phone number and they will get back to you.
Ciao, stai parlando con una macchina. Sono capace di ricevere messaggi. I miei proprietari non hanno bisogno di vestiti, finestre o vasche da bagno, e i loro tappeti sono puliti. Fanno beneficenza in ufficio (??) e non hanno bisogno di farsi una foto. Se sei ancora con me, lascia pure il tuo nome e il numero di casa e ti ricontatteranno.
8.
This is not an answering machine - this is a telepathic thought-recording device. After the tone, think about your name, your number, and your reason for calling….. and I’ll think about returning your call.
Questa non è una segreteria telefonica - questo è un dispositivo di registrazione di messaggi telepatici. Dopo il segnale acustico, pensa al tuo nome, al tuo numero e alla ragione della tua chiamata... e io penserò a farti richiamare.
7.
Hi! John’s answering machine is broken. This is his refrigerator. Please speak very slowly, and I’ll stick your message to myself with one of these magnets.
Ciao. La segreteria telefonica di John è rotta. Sono il suo frigorifero. Per favore parla molto lentamente e attaccherò il tuo messaggio su di me con uno di questi magneti.
6.
Hi. This is John: If you are the phone company, I already sent the money. If you are my parents, please send money. If you are my bank, you didn’t lend me enough money. If you are my friends, you owe me money. If you are a female, don’t worry, I have LOTS of money.
Ciao. Sono John: se siete della compagnia telefonica, ho già pagato la bolletta. Se siete i miei genitori, per favore mandate un po' di soldi. Se siete della banca, non mi avete dato abbastanza soldi. Se siete i miei amici, mi dovete dei soldi. Se sei una donna, non ti preoccupare, ho un SACCO di soldi.
5.
A is for academics, B is for beer. One of those reasons is why we’re not here. So, leave a message.
A sta per Accademia, B per Birra. Una di queste è la ragione per cui non ci siamo. Quindi lasciate un messaggio.
4.
Hello! If you leave a message, I’ll call you soon. If you leave a “sexy” message, I’ll call sooner.
Ciao! Se lasci un messaggio, ti chiamerò presto. Se lasci un messaggio sexy, ti chiamerò prima.
3.
Hi. Now YOU say something.
Ciao. Ora TU dì qualcosa.
2.
Hi. I’m probably home; I’m just avoiding someone I don’t like. Leave me a message, and if I don’t call back, it’s you.
Ciao. Probabilmente sono a casa; sto solo evitando qualcuno che non mi piace. Lasciami pure un messaggio. Se non ti richiamo vuol dire che quella persona sei tu.
1.
Hello, you’ve reached Jim and Sonya. We can’t pick up the phone right now, because we’re doing something we really enjoy. Sonya likes doing it up and down, and I like doing it left to right…real slow. So leave a message, and when we’re done brushing our teeth, we’ll call you back.
Ciao, hai chiamato Jim e Sonya. Non possiamo rispondere al telefono in questo momento, perchè stiamo facendo una cosa che ci piace un sacco. A Sonya piace farlo su e giù, a me invece da sinistra a destra... molto lentamente. Quindi lascia pure un messaggio. Quando avremo finito di lavarci i denti, ti richiameremo.
Bene, ora mi devo assentare per un po' dal blog, ma se vorrete lasciare un commento, vi risponderò quando tornerò.
Se sei una donna e lascerai un commento sexy, ti passerò a prendere direttamente sotto casa pochi istanti dopo. :)
Traduco in corsivo per chi avesse poca familiarità con l'inglese. Scusate se ci fosse qualche errore o imprecisione, ma ho tradotto molto rapidamente.
La mia preferita è decisamente la 7. Straordinaria. Ma anche quella in prima posizione non le è da meno.
Si parte dalla decima posizione. Enjoy!!
10.
My wife and I can’t come to the phone right now, but if you’ll leave your name and number, we’ll get back to you as soon as we’re finished.
Mia moglie ed io non possiamo venire a rispondere in questo momento, ma se ci lascerai il tuo nome e il tuo numero, ti richiameremo appena abbiamo finito.
9.
Hello, you are talking to a machine. I am capable of receiving messages. My owners do not need siding, windows or a hot tub, and their carpets are clean. They give to charity at the office and don’t need their picture taken. If you’re still with me, leave your name and home phone number and they will get back to you.
Ciao, stai parlando con una macchina. Sono capace di ricevere messaggi. I miei proprietari non hanno bisogno di vestiti, finestre o vasche da bagno, e i loro tappeti sono puliti. Fanno beneficenza in ufficio (??) e non hanno bisogno di farsi una foto. Se sei ancora con me, lascia pure il tuo nome e il numero di casa e ti ricontatteranno.
8.
This is not an answering machine - this is a telepathic thought-recording device. After the tone, think about your name, your number, and your reason for calling….. and I’ll think about returning your call.
Questa non è una segreteria telefonica - questo è un dispositivo di registrazione di messaggi telepatici. Dopo il segnale acustico, pensa al tuo nome, al tuo numero e alla ragione della tua chiamata... e io penserò a farti richiamare.
7.
Hi! John’s answering machine is broken. This is his refrigerator. Please speak very slowly, and I’ll stick your message to myself with one of these magnets.
Ciao. La segreteria telefonica di John è rotta. Sono il suo frigorifero. Per favore parla molto lentamente e attaccherò il tuo messaggio su di me con uno di questi magneti.
6.
Hi. This is John: If you are the phone company, I already sent the money. If you are my parents, please send money. If you are my bank, you didn’t lend me enough money. If you are my friends, you owe me money. If you are a female, don’t worry, I have LOTS of money.
Ciao. Sono John: se siete della compagnia telefonica, ho già pagato la bolletta. Se siete i miei genitori, per favore mandate un po' di soldi. Se siete della banca, non mi avete dato abbastanza soldi. Se siete i miei amici, mi dovete dei soldi. Se sei una donna, non ti preoccupare, ho un SACCO di soldi.
5.
A is for academics, B is for beer. One of those reasons is why we’re not here. So, leave a message.
A sta per Accademia, B per Birra. Una di queste è la ragione per cui non ci siamo. Quindi lasciate un messaggio.
4.
Hello! If you leave a message, I’ll call you soon. If you leave a “sexy” message, I’ll call sooner.
Ciao! Se lasci un messaggio, ti chiamerò presto. Se lasci un messaggio sexy, ti chiamerò prima.
3.
Hi. Now YOU say something.
Ciao. Ora TU dì qualcosa.
2.
Hi. I’m probably home; I’m just avoiding someone I don’t like. Leave me a message, and if I don’t call back, it’s you.
Ciao. Probabilmente sono a casa; sto solo evitando qualcuno che non mi piace. Lasciami pure un messaggio. Se non ti richiamo vuol dire che quella persona sei tu.
1.
Hello, you’ve reached Jim and Sonya. We can’t pick up the phone right now, because we’re doing something we really enjoy. Sonya likes doing it up and down, and I like doing it left to right…real slow. So leave a message, and when we’re done brushing our teeth, we’ll call you back.
Ciao, hai chiamato Jim e Sonya. Non possiamo rispondere al telefono in questo momento, perchè stiamo facendo una cosa che ci piace un sacco. A Sonya piace farlo su e giù, a me invece da sinistra a destra... molto lentamente. Quindi lascia pure un messaggio. Quando avremo finito di lavarci i denti, ti richiameremo.
Bene, ora mi devo assentare per un po' dal blog, ma se vorrete lasciare un commento, vi risponderò quando tornerò.
Se sei una donna e lascerai un commento sexy, ti passerò a prendere direttamente sotto casa pochi istanti dopo. :)
Tuesday, July 10, 2007
Tutto sembra e niente c'è
Se potessi far tornare indietro il mondo
Farei tornare poi senz’altro te
Per un attimo di eterno e di profondo
In cui tutto sembra...
E niente c’è...
Tenersi stretto, stretto in tasca il mondo
Per poi ridarlo un giorno solo a te
A te che non sei parte dell’immenso
Ma l’immenso che fa parte solo di te...
Farei tornare poi senz’altro te
Per un attimo di eterno e di profondo
In cui tutto sembra...
E niente c’è...
Tenersi stretto, stretto in tasca il mondo
Per poi ridarlo un giorno solo a te
A te che non sei parte dell’immenso
Ma l’immenso che fa parte solo di te...
Monday, July 09, 2007
Thursday, July 05, 2007
Bright Side vs. Dark Side
A volte penso che vorrei essere un po' più cattivo (magari anche proprio uno stronzo, ma non chiediamo troppa grazia tutta in una volta). Tanto ad esser buoni non se ne ricava un bel niente.
E mi viene anche rabbia se ci penso, perchè in fondo ci credo ancora. Che essere buoni significhi stare dalla parte "giusta". Il problema è che non vedo giustizia a questo mondo. Nè negli echi che mi arrivano dalle zone lontane dalla mia realtà, nè nei piccoli episodi che mi si pongono davanti nella mia vita quotidiana.
Forse sarà banale, ma finora tutto mi fa pensare che ad esser buoni non ci si guadagni nulla. Chi puo' se ne approfitta sempre e a farne le spese sono sempre i "buoni". Chi rispetta le regole finisce schiacciato. Le ragazze non si innamorano dei bravi ragazzi. Chi ha si prende anche quello che non ha. E così via.
Forse ha ragione una mia amica quando mi dice scherzando (ma non so fino a che punto) che dovrei "passare al Lato Oscuro". Forse, come dice il mio amico Immaginauta, "prima o poi dovrò imparare". Forse dovrei fregarmene di tutto e di tutti. Forse dovrei cominciare a trattare male la gente e le cose cambierebbero. Onestamente non saprei. Quel che è sicuro è che ormai sono parecchi anni che ho cominciato a disilludermi, ho perso molta fiducia negli altri e ho un concetto di amore molto meno romantico.
Scusate l'intervento un po' sfiduciato e di basso umore, ma avevo bisogno di sfogarmi un po'.
The world is a vampire, sent to drain
secret destroyers, hold you up to the flames
and what do I get, for my pain
betrayed desires, and a piece of the game
even though I know, I suppose I'll show
all my cool and cold, like old job
despite all my rage I am still just a rat in a cage
then someone will say what is lost can never be saved
E mi viene anche rabbia se ci penso, perchè in fondo ci credo ancora. Che essere buoni significhi stare dalla parte "giusta". Il problema è che non vedo giustizia a questo mondo. Nè negli echi che mi arrivano dalle zone lontane dalla mia realtà, nè nei piccoli episodi che mi si pongono davanti nella mia vita quotidiana.
Forse sarà banale, ma finora tutto mi fa pensare che ad esser buoni non ci si guadagni nulla. Chi puo' se ne approfitta sempre e a farne le spese sono sempre i "buoni". Chi rispetta le regole finisce schiacciato. Le ragazze non si innamorano dei bravi ragazzi. Chi ha si prende anche quello che non ha. E così via.
Forse ha ragione una mia amica quando mi dice scherzando (ma non so fino a che punto) che dovrei "passare al Lato Oscuro". Forse, come dice il mio amico Immaginauta, "prima o poi dovrò imparare". Forse dovrei fregarmene di tutto e di tutti. Forse dovrei cominciare a trattare male la gente e le cose cambierebbero. Onestamente non saprei. Quel che è sicuro è che ormai sono parecchi anni che ho cominciato a disilludermi, ho perso molta fiducia negli altri e ho un concetto di amore molto meno romantico.
Scusate l'intervento un po' sfiduciato e di basso umore, ma avevo bisogno di sfogarmi un po'.
The world is a vampire, sent to drain
secret destroyers, hold you up to the flames
and what do I get, for my pain
betrayed desires, and a piece of the game
even though I know, I suppose I'll show
all my cool and cold, like old job
despite all my rage I am still just a rat in a cage
then someone will say what is lost can never be saved
Tuesday, July 03, 2007
Pochi secondi al suolo marziano
Di solito non mi piacciono molto i videoclip che interrompono la canzone in uno o più punti. Probabilmente perchè solitamente tratto le cose quasi sempre in modo molto rispettoso, quasi sacrale. Credo però che il modo migliore per rendere propria qualcosa sia profanarla, smontarla, conoscendone l'essenza. I videoclip stanno cominciando da diversi anni a spezzare il ritmo musicale, ad interrompere i brani. Utilizzando lo stesso sistema semplicemente con una canzone la cosa non funzionerebbe allo stesso modo, perchè le continue assenze di comunicazione finirebbero per stancare l'ascoltatore piuttosto che incuriosirlo maggiormente. Cosa che accade nei videoclip, dove l'aggiunta della comunicazione visiva gioca un ruolo centrale in queste "pause". In questo modo, ma non solo, questa nuova forma di comunicazione audiovisiva si è pian piano affrancata dalle altre in modo netto, definendo dei propri codici che sono sicuramente più vicini a quelli del cinema che a quelli della televisione.
Questo è un recente video dei 30 Seconds to Mars, un gruppo che ho conosciuto da pochi giorni e di cui ho sentito dire un gran bene. Di certo questo video è davvero strepitoso. Il protagonista è interpretato dallo stesso cantante della band, Jared Leto, già giovane e promettente attore cinematografico interprete di alcune delle più interessanti pellicole di questi ultimi anni come Requiem for a Dream di Darren Arronofsky e Lord of War di Andrew Niccol. Di seguito al video riporto anche la sua filmografia essenziale fino ad oggi.
Il motto della band, ben scritto anche nel logo del gruppo, rappresentato da una Fenice, è "Provehito in Altum", che in latino significa "Lanciato verso l'alto".
Qui un passaggio significativo della canzone:
What if I wanted to fight
Beg for the rest of my life.
What would you do?
You say you wanted more
What are you waiting for
I'm not running from you
Come, break me down
Bury me, bury me
I am finished with you
Look in my eyes
You're killing me, killing me
All I wanted was you
I tried to be someone else
But nothing seemed to change
I know now: this is who I really am inside
Finally found myself
Fighting for a chance
I know now, this is who I really am
Filmografia essenziale di Jared Leto fino ad oggi:
Urban Legend (1998)
La sottile linea rossa (The Thin Red Line, 1998)
Black & White (1999)
Fight Club (1999)
Ragazze interrotte (Girl, interrupted 1999)
American Psycho (2000)
Requiem for a Dream (2000)
Panic Room (2002)
Alexander (2004)
Lord of War (2006)
Questo è un recente video dei 30 Seconds to Mars, un gruppo che ho conosciuto da pochi giorni e di cui ho sentito dire un gran bene. Di certo questo video è davvero strepitoso. Il protagonista è interpretato dallo stesso cantante della band, Jared Leto, già giovane e promettente attore cinematografico interprete di alcune delle più interessanti pellicole di questi ultimi anni come Requiem for a Dream di Darren Arronofsky e Lord of War di Andrew Niccol. Di seguito al video riporto anche la sua filmografia essenziale fino ad oggi.
Il motto della band, ben scritto anche nel logo del gruppo, rappresentato da una Fenice, è "Provehito in Altum", che in latino significa "Lanciato verso l'alto".
Qui un passaggio significativo della canzone:
What if I wanted to fight
Beg for the rest of my life.
What would you do?
You say you wanted more
What are you waiting for
I'm not running from you
Come, break me down
Bury me, bury me
I am finished with you
Look in my eyes
You're killing me, killing me
All I wanted was you
I tried to be someone else
But nothing seemed to change
I know now: this is who I really am inside
Finally found myself
Fighting for a chance
I know now, this is who I really am
Filmografia essenziale di Jared Leto fino ad oggi:
Urban Legend (1998)
La sottile linea rossa (The Thin Red Line, 1998)
Black & White (1999)
Fight Club (1999)
Ragazze interrotte (Girl, interrupted 1999)
American Psycho (2000)
Requiem for a Dream (2000)
Panic Room (2002)
Alexander (2004)
Lord of War (2006)
Monday, July 02, 2007
Time for a change
Ultimamente credo di essermi trascurato un pò. Credo di aver lasciato che il tempo mi vivesse invece del contrario. Forse mi sono lasciato trasportare dagli eventi, senza cercare neanche di mantenere il controllo della situazione. Mi sentivo come un'ombra, come una sagoma in mezzo ad una leggera nebbiolina argentata. Ho lasciato andare la nave un pò alla deriva, senza preoccuparmi da che parte mi portasse il vento.
Ho passato tre mesi incassando, senza reagire, nella speranza che il tempo guarisse il mio stato. Il risultato è stato che mi impegnavo il minimo indispensabile in tutto, nel lavoro, nei miei hobby, nei miei interessi. Come un paio di anni fa, quando stavo cominciando il lavoro per la tesi, ho lasciato che qualcosa di esterno mi succhiasse via l'entusiasmo, la vitalità, la serenità.
E' ora di prendere il timone in mano e dare una sterzata. Come dice V "non ci sono certezze, solo opportunità", e se la prima parte della frase l'ho constatata efferttivamente, la seconda l'ho invece un pò messa da parte.
Guardandomi indietro provo anche una certa rabbia, perchè tutto questo è successo per un "grande nulla", per un qualcosa che non è successo. Voglio dire che all'atto pratico non è successo nulla e mi sono lasciato condizionare oltre misura. Ora ci vuole una scossa.
Questo post forse è un pò criptico, ma confido sia l'ultimo su questa linea.
Stay tuned!! The real show is going to begin!!
Ho passato tre mesi incassando, senza reagire, nella speranza che il tempo guarisse il mio stato. Il risultato è stato che mi impegnavo il minimo indispensabile in tutto, nel lavoro, nei miei hobby, nei miei interessi. Come un paio di anni fa, quando stavo cominciando il lavoro per la tesi, ho lasciato che qualcosa di esterno mi succhiasse via l'entusiasmo, la vitalità, la serenità.
E' ora di prendere il timone in mano e dare una sterzata. Come dice V "non ci sono certezze, solo opportunità", e se la prima parte della frase l'ho constatata efferttivamente, la seconda l'ho invece un pò messa da parte.
Guardandomi indietro provo anche una certa rabbia, perchè tutto questo è successo per un "grande nulla", per un qualcosa che non è successo. Voglio dire che all'atto pratico non è successo nulla e mi sono lasciato condizionare oltre misura. Ora ci vuole una scossa.
Questo post forse è un pò criptico, ma confido sia l'ultimo su questa linea.
Stay tuned!! The real show is going to begin!!
Friday, June 29, 2007
Wednesday, June 20, 2007
Shadows and tall trees
Sogno di una notte di fine primavera. Mi trovo in un bosco con delle persone. Dev'essere sera perchè c'è poca luce. Non so chi siano le persone con cui mi trovo, ma da come mi comporto mi sembra di conoscerle. Stiamo camminando e ad un tratto arriviamo di fronte a quello che mi sembra di percepire come un muro anche se in alcuni tratti poi diventa semplicemente una recinzione.
Sfruttando una fessura nel muro, un ragazzino del gruppo riesce a passare oltre. Provo anch'io per lo stesso passaggio, ma riesco a malapena ad infilare solo una gamba nello spiraglio dove è passato il bambino. Decisamente lì non ci passo.
Comincio ad andare a cercare un altro passaggio. Un uomo di carnagione scura mi aiuta. Poco dopo troviamo un buco nella recinzione nascosto da un pò di fronde. Attraversiamo e così passiamo dall'altra parte.
All'improvviso cominciano ad arrivare dei palloni che colpiscono diverse persone del gruppo. Io sono già dall'altro lato che scendo un leggero pendio che va verso un ruscello illuminato da quello che a me sembra chiarore lunare. Mi accorgo dei palloni e cerco di aiutare qualcuno a fermarne uno... ma d'improvviso l'atmosfera intorno a me cambia completamente.
Non ci sono più palloni, non c'è più il ruscello, non ci sono più le persone. Mi trovo per terra a parlare con una ragazza sdraiata su un fianco. Credo che in lontananza ci siano dei fuochi d'artificio. Non ricordo esattamente nè i lineamenti nè esattamente di cosa stessimo parlando. Ricordo però che indossava un unico vestito lungo e scuro e che portava i capelli castani e lunghi. Mi sembra che facesse l'attrice, perchè il giorno dopo doveva girare. Non so se me lo avesse detto lei mentre parlavamo o se lo sapessi io già da prima.
Avevo una gran voglia di baciarla. Ho esitato per un pò, poi quando mi sono deciso e mi sono proteso è stato come baciare... uno schermo elettronico! Non serve dire che la sensazione è stata davvero strana e mi ha quasi inquietato.
Subito dopo mi sono ritrovato in una stanza di un casolare di campagna, che credo fosse vicino al posto dove ero a parlare con la ragazza e dove probabilmente si era svolta una festa. Doveva essere mattina, la festa era finita e non c'era più nessuno. Mi sono affacciato nelle altre stanze vuote. Dopo poco ho incontrato una signora anziana molto grossa che mi ha confermato che erano andati tutti via e che il padrone del casolare sarebbe arrivato di lì a poco. Immediatamente ho visto arrivare all'entrata una camionetta...
...dopodichè mi sono svegliato.
Questo è un sogno molto bizzarro che ho fatto pochi giorni fa. Mi ha colpito e mi è rimasto molto impresso come poche volte mi accade così l'ho voluto trascrivere e raccontare.
Il titolo di questo post è lo stesso di una canzone degli U2 che si ispira al romanzo Il signore delle mosche. Questo perchè questo sogno, come a volte il mondo e la vita, mi appare in modo simile a come apparivano le lunghe ombre e gli alberi imponenti ai bambini di quel libro.
Sfruttando una fessura nel muro, un ragazzino del gruppo riesce a passare oltre. Provo anch'io per lo stesso passaggio, ma riesco a malapena ad infilare solo una gamba nello spiraglio dove è passato il bambino. Decisamente lì non ci passo.
Comincio ad andare a cercare un altro passaggio. Un uomo di carnagione scura mi aiuta. Poco dopo troviamo un buco nella recinzione nascosto da un pò di fronde. Attraversiamo e così passiamo dall'altra parte.
All'improvviso cominciano ad arrivare dei palloni che colpiscono diverse persone del gruppo. Io sono già dall'altro lato che scendo un leggero pendio che va verso un ruscello illuminato da quello che a me sembra chiarore lunare. Mi accorgo dei palloni e cerco di aiutare qualcuno a fermarne uno... ma d'improvviso l'atmosfera intorno a me cambia completamente.
Non ci sono più palloni, non c'è più il ruscello, non ci sono più le persone. Mi trovo per terra a parlare con una ragazza sdraiata su un fianco. Credo che in lontananza ci siano dei fuochi d'artificio. Non ricordo esattamente nè i lineamenti nè esattamente di cosa stessimo parlando. Ricordo però che indossava un unico vestito lungo e scuro e che portava i capelli castani e lunghi. Mi sembra che facesse l'attrice, perchè il giorno dopo doveva girare. Non so se me lo avesse detto lei mentre parlavamo o se lo sapessi io già da prima.
Avevo una gran voglia di baciarla. Ho esitato per un pò, poi quando mi sono deciso e mi sono proteso è stato come baciare... uno schermo elettronico! Non serve dire che la sensazione è stata davvero strana e mi ha quasi inquietato.
Subito dopo mi sono ritrovato in una stanza di un casolare di campagna, che credo fosse vicino al posto dove ero a parlare con la ragazza e dove probabilmente si era svolta una festa. Doveva essere mattina, la festa era finita e non c'era più nessuno. Mi sono affacciato nelle altre stanze vuote. Dopo poco ho incontrato una signora anziana molto grossa che mi ha confermato che erano andati tutti via e che il padrone del casolare sarebbe arrivato di lì a poco. Immediatamente ho visto arrivare all'entrata una camionetta...
...dopodichè mi sono svegliato.
Questo è un sogno molto bizzarro che ho fatto pochi giorni fa. Mi ha colpito e mi è rimasto molto impresso come poche volte mi accade così l'ho voluto trascrivere e raccontare.
Il titolo di questo post è lo stesso di una canzone degli U2 che si ispira al romanzo Il signore delle mosche. Questo perchè questo sogno, come a volte il mondo e la vita, mi appare in modo simile a come apparivano le lunghe ombre e gli alberi imponenti ai bambini di quel libro.
Wednesday, June 13, 2007
Venga il tuo regno...
I don't know which way I'm going,
I don't know which way I've come.
Hold my head inside your hands,
I need someone who understands.
I need someone, someone who hears,
For you, I've waited all these years.
For you, I'd wait 'til kingdom come.
Until my day, my day is done.
And say you'll come, and set me free,
Just say you'll wait, you'll wait for me.
...
I don't know which way I'm going,
I don't know what I've become.
For you, I'd wait 'til kingdom come,
Until my days, my days are done.
Say you'll come and set me free,
Just say you'll wait, you'll wait for me.
I don't know which way I've come.
Hold my head inside your hands,
I need someone who understands.
I need someone, someone who hears,
For you, I've waited all these years.
For you, I'd wait 'til kingdom come.
Until my day, my day is done.
And say you'll come, and set me free,
Just say you'll wait, you'll wait for me.
...
I don't know which way I'm going,
I don't know what I've become.
For you, I'd wait 'til kingdom come,
Until my days, my days are done.
Say you'll come and set me free,
Just say you'll wait, you'll wait for me.
Thursday, May 03, 2007
Questo blog non è figlio unico
I romani erano soliti dire melius est abundare quam deficere.
Totò invece dall'alto della sua sapienza diceva "Punto, due punti, ma sì fai vedere che abbondiamo: abondantis adbondandum".
E siccome dicevano bene entrambi e ci sto prendendo piano piano gusto, anche se può non sembrare, ho aperto un nuovo spazio nella rete. Non sarà però un doppione di questo, il cui contenuto passato e futuro solamente Chuck Norris e gli sciamani del Tagikistan conoscono con esattezza. Probabilmente da domani solamente Chuck Norris lo saprà (se non avete capito la battuta, tranquilli non siete stupidi, ma potete cliccare qui. Grazie Domenico!).
Back to the topic, il nuovo blog sarà un piccolo luogo dove appuntare piccoli brani da libri, fumetti o altro che attiri la mia attenzione in vario modo. Il titolo del blog, come qualcuno (mi auguro) noterà, è un piccolo omaggio a Neil Gaiman, oltre che un auspicio personale sul futuro del blog stesso.
Questo è il link.
Per ora è tutto. A presto.
Totò invece dall'alto della sua sapienza diceva "Punto, due punti, ma sì fai vedere che abbondiamo: abondantis adbondandum".
E siccome dicevano bene entrambi e ci sto prendendo piano piano gusto, anche se può non sembrare, ho aperto un nuovo spazio nella rete. Non sarà però un doppione di questo, il cui contenuto passato e futuro solamente Chuck Norris e gli sciamani del Tagikistan conoscono con esattezza. Probabilmente da domani solamente Chuck Norris lo saprà (se non avete capito la battuta, tranquilli non siete stupidi, ma potete cliccare qui. Grazie Domenico!).
Back to the topic, il nuovo blog sarà un piccolo luogo dove appuntare piccoli brani da libri, fumetti o altro che attiri la mia attenzione in vario modo. Il titolo del blog, come qualcuno (mi auguro) noterà, è un piccolo omaggio a Neil Gaiman, oltre che un auspicio personale sul futuro del blog stesso.
Questo è il link.
Per ora è tutto. A presto.
Saturday, April 21, 2007
Rintocchi di un tempo infinito
The lights go out and I can't be saved
Tides that I tried to swim against
Have brought me down upon my knees...
You are...
Confusion never stops
Closing walls and ticking clocks...
You are,
And nothing else compares.
Tides that I tried to swim against
Have brought me down upon my knees...
You are...
Confusion never stops
Closing walls and ticking clocks...
You are,
And nothing else compares.
Tuesday, April 17, 2007
Out of time, out of space
Il tempo sembra rallentare. I giorni passano come mesi e le settimane sembrano degli anni.
Il tempo si è dilatato come quando hai una ferita che non vuole guarire.
Ogni giorno la vedi uguale a quello prima e ti duole con la stessa intensità.
Ovunque mi trovo, mi sento fuori luogo, mi sento in mezzo a gente che non ha niente a che fare con me.
Esco con gente in allegria e mi sento come se fossi un estraneo, anche se ci sono amici di vecchia data.
Mi unisco allora a persone che conosco da una vita in una notte che dovrebbe essere "diversa da tutte le altre", ma mi accorgo che sono cambiato e che quel luogo non mi appartiene più. Non so dire se non mi apparterrà mai più, ma per ora è così.
Forse non ho voglia di abbandonare la speranza.
O forse è l'illusione inconscia di uno sciocco.
Il tempo si è dilatato come quando hai una ferita che non vuole guarire.
Ogni giorno la vedi uguale a quello prima e ti duole con la stessa intensità.
Ovunque mi trovo, mi sento fuori luogo, mi sento in mezzo a gente che non ha niente a che fare con me.
Esco con gente in allegria e mi sento come se fossi un estraneo, anche se ci sono amici di vecchia data.
Mi unisco allora a persone che conosco da una vita in una notte che dovrebbe essere "diversa da tutte le altre", ma mi accorgo che sono cambiato e che quel luogo non mi appartiene più. Non so dire se non mi apparterrà mai più, ma per ora è così.
Forse non ho voglia di abbandonare la speranza.
O forse è l'illusione inconscia di uno sciocco.
Friday, April 06, 2007
Un colpo di cannone
There’s still a little bit of your taste in my mouth
There’s still a little bit of you laced with my doubt
It’s still a little hard to say what's going on
... So it's not hard to fall
When you float like a cannonball
There’s still a little bit of you laced with my doubt
It’s still a little hard to say what's going on
... So it's not hard to fall
When you float like a cannonball
Sunday, April 01, 2007
Senza te
Se fossi in un deserto, mi mancheresti più dell'acqua.
La tua assenza mi brucia dentro più di una fornace.
La tua casa è diventata per me l'Oriente e tu ne sei il Sole.
Ho tutto, eppure senza di te tutto è niente.
La tua assenza mi brucia dentro più di una fornace.
La tua casa è diventata per me l'Oriente e tu ne sei il Sole.
Ho tutto, eppure senza di te tutto è niente.
Tuesday, December 26, 2006
I've seen things... in the 2006
Molti anni fa un tizio biondo seduto sul tetto di un palazzo e con una colomba in mano diceva "I've seen things you people wouldn't believe..."
Beh, quest'anno che cosa avete visto voi?
Io ho visto una fede battere contro un parapetto di ferro lungo il Tamigi e rimanere sospesa in aria per qualche secondo.
Ho visto un cantante accarezzare le lame dentate di una sega circolare prima di salire sul palco di un concerto.
Poi ho visto un uomo in uniforme entrare nell'abitacolo di un'automobile capovolta per salvare una donna che pochi giorni prima aveva molestato.
Ho visto un coniglio mannaro scalare le mura di un castello di provincia.
Ho visto un uomo in maschera dirigere sul tetto di un palazzo un concerto... esplosivo.
Ho visto un bambino giocare con un videogioco dentro un caveau al centro di Manhattan seduto su un cubo di migliaia di dollari.
Ho visto un opossum cantare R. Kelly.
Ho visto saltare in aria una Lamborghini Gallardo arancione.
Poi ho visto una vedova intonare con voce melodiosa una vecchia e meravigliosa canzone di Carlos Gardel.
Ho visto un bambino spingere un pianoforte contro un uomo che stava maltrattando sua madre.
Ho imparato che cos'è un Kansas City Shuffle.
Ho visto una 500 svenire.
Ho visto una regina rimanere incantata alla vista di un magnifico animale.
Poi ho visto una bambina ballare per il nonno che in quel momento si trovava nel bagagliaio del furgoncino di famiglia.
Ho visto un indovino leggere il destino dentro uno scaffale pieno di confezioni di cereali.
Ho visto un uomo e una donna andare in motoscafo a Cuba "solo" per bere un mojito.
ho visto un mago americano guidare contro mano una Smart per le strade inglesi.
Ho visto una ragazza portare il manoscritto del nuovo Harry Potter al suo capo.
Ne ho vista un'altra volare su un libro aperto sul dorso.
Ho visto due giovani pastori marocchini giocare con un fucile.
Ho visto un ratto camminare lungo il cornicione di un balcone di fronte ad una cupola dorata.
Ho visto la delfina di Francia correre dietro a un carlino.
Ho visto un intero esercito interrompere la battaglia pochi minuti per contemplare... la speranza.
Ho visto una principessa dare la vita per il suo fratellino.
Ho visto un tipo simpaticissimo piangere a dirotto su una panchina sotto una pioggia battente ascoltando Barry Manilow.
Ho visto uno scoiattolo cavalcare un bassotto che fino a poco tempo prima "viveva nella menzogna".
Ho visto un pinguino imperatore cantare in playback i Gipsy Kings.
Ho visto un usuraio rubare un pacchetto di merendine al supermercato.
Ho visto un broker affermato cadere nella vasca di una piscina vuota e sporca.
Ho visto un giocatore di poker sanguinare da un occhio.
Ho visto una distesa di cappelli a cilindro in mezzo ad un bosco.
Ho visto un roditore sporchissimo su uno splendido divano guardarsi Inghilterra-Germania su un magnifico televisore al plasma.
E ho visto anche un ladro sparare ad un'auto mentre si reggeva alla mano di un cadavere, che stava dentro una bara in bilico sul cornicione di un ponte.
E voi?? Che cosa avete visto nel 2006?
Beh, quest'anno che cosa avete visto voi?
Io ho visto una fede battere contro un parapetto di ferro lungo il Tamigi e rimanere sospesa in aria per qualche secondo.
Ho visto un cantante accarezzare le lame dentate di una sega circolare prima di salire sul palco di un concerto.
Poi ho visto un uomo in uniforme entrare nell'abitacolo di un'automobile capovolta per salvare una donna che pochi giorni prima aveva molestato.
Ho visto un coniglio mannaro scalare le mura di un castello di provincia.
Ho visto un uomo in maschera dirigere sul tetto di un palazzo un concerto... esplosivo.
Ho visto un bambino giocare con un videogioco dentro un caveau al centro di Manhattan seduto su un cubo di migliaia di dollari.
Ho visto un opossum cantare R. Kelly.
Ho visto saltare in aria una Lamborghini Gallardo arancione.
Poi ho visto una vedova intonare con voce melodiosa una vecchia e meravigliosa canzone di Carlos Gardel.
Ho visto un bambino spingere un pianoforte contro un uomo che stava maltrattando sua madre.
Ho imparato che cos'è un Kansas City Shuffle.
Ho visto una 500 svenire.
Ho visto una regina rimanere incantata alla vista di un magnifico animale.
Poi ho visto una bambina ballare per il nonno che in quel momento si trovava nel bagagliaio del furgoncino di famiglia.
Ho visto un indovino leggere il destino dentro uno scaffale pieno di confezioni di cereali.
Ho visto un uomo e una donna andare in motoscafo a Cuba "solo" per bere un mojito.
ho visto un mago americano guidare contro mano una Smart per le strade inglesi.
Ho visto una ragazza portare il manoscritto del nuovo Harry Potter al suo capo.
Ne ho vista un'altra volare su un libro aperto sul dorso.
Ho visto due giovani pastori marocchini giocare con un fucile.
Ho visto un ratto camminare lungo il cornicione di un balcone di fronte ad una cupola dorata.
Ho visto la delfina di Francia correre dietro a un carlino.
Ho visto un intero esercito interrompere la battaglia pochi minuti per contemplare... la speranza.
Ho visto una principessa dare la vita per il suo fratellino.
Ho visto un tipo simpaticissimo piangere a dirotto su una panchina sotto una pioggia battente ascoltando Barry Manilow.
Ho visto uno scoiattolo cavalcare un bassotto che fino a poco tempo prima "viveva nella menzogna".
Ho visto un pinguino imperatore cantare in playback i Gipsy Kings.
Ho visto un usuraio rubare un pacchetto di merendine al supermercato.
Ho visto un broker affermato cadere nella vasca di una piscina vuota e sporca.
Ho visto un giocatore di poker sanguinare da un occhio.
Ho visto una distesa di cappelli a cilindro in mezzo ad un bosco.
Ho visto un roditore sporchissimo su uno splendido divano guardarsi Inghilterra-Germania su un magnifico televisore al plasma.
E ho visto anche un ladro sparare ad un'auto mentre si reggeva alla mano di un cadavere, che stava dentro una bara in bilico sul cornicione di un ponte.
E voi?? Che cosa avete visto nel 2006?
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